Casertana, nasce la difesa bunker: torna Rainone, Blondett va a destra

Casertana, nasce la difesa bunker: torna Rainone, Blondett va a destra
Crescita sì, ma anche un velo di preoccupazione. Il pareggio beffa di Castellammare di Stabia ha segnato un momento di svolta nella stagione della Casertana che è...

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Crescita sì, ma anche un velo di preoccupazione. Il pareggio beffa di Castellammare di Stabia ha segnato un momento di svolta nella stagione della Casertana che è apparsa organizzata e combattiva come non mai, ha lasciato l'amaro in bocca per l'annullamento del gol di Padovan che avrebbe chiuso la partita, ma lascia suonare un campanello d'allarme. In occasione della punizione dell'1-1 di Calò, il portiere Russo è apparso tutt'altro che esente da colpe.


Posizionato dietro la barriera, l'estremo difensore era spiazzato quando il tiro scagliato dal centrocampista stabiese e toccato dalla barriera è finito in fondo al sacco dopo una corsa di oltre trenta metri. Russo ha visto il pallone insaccarsi, immobile, prima di rivolgere un eloquente gesto di disappunto ai suoi compagni in barriera. Ma la sua indecisione è costata cara. Un errore che fa il paio con quello ancora più grave della partita precedente, quella disputata in casa e pareggiata ancora 1-1 contro la Vibonese al Pinto. In quella occasione Russo lasciò che gli passasse sotto il corpo un tiro indirizzato sul primo palo. Non è un buon periodo per il portiere della Casertana che, pur se reduce dal lungo infortunio al ginocchio che lo ha costretto ai box praticamente per tutto lo scorso campionato (era in B al Venezia) aveva finora disputato un avvio di stagione tutto sommato positivo. Tanti ottimi interventi dell'estremo difensore, nel corso delle precedenti partite, avevano tolto le castagne dal fuoco alla sofferente difesa della Casertana. Ora Russo deve lasciarsi alle spalle le due ultime partite e tornare sui suoi standard perché la retroguardia rossoblù ha bisogno di certezze. Undici partite consecutive con almeno un gol al passivo sono davvero troppe per una squadra che ambisce il primato: è quello il dato da migliorare soprattutto se si considera che almeno sei delle 12 reti subite dai falchetti arrivano da evitabili strafalcioni individuali. Anche perché sabato, al Pinto, arriva il Trapani capolista (arbitra Ayroldi di Molfetta) che ha il terzo attacco del girone dietro proprio a Juve Stabia e Rende. Una squadra che ha dimostrato di non aver bisogno di regali per perforare le difese avversarie e alla quale la Casertana di Fontana dovrà concedere il meno possibile. Anche al netto delle importanti defezioni di Pinna e D'Angelo che, squalificati, non saranno della partita.
 
Ieri a Casolla, il tecnico ha continuato a provare le soluzioni alternative. Mentre per sostituire D'Angelo in cabina di regia appare pressoché scontato l'impiego del giovane Santoro, per quanto riguarda la difesa il tecnico ha un nodo da sciogliere. Il rientro di Rainone, infatti, ripropone la possibilità di spostare Blondett nel ruolo di terzino destro al posto di De Marco (soluzione già provata in passato). In questo caso Lorenzini giocherebbe al posto di Pinna. Diversamente con il capitano confermato a destra, i centrali di difesa saranno Rainone e Blondett. Al di là degli interpreti, comunque, la Casertana ha il compito di confermare i segnali di crescita già mostrati al Menti contro la Juve Stabia, vestendo i panni una squadra compatta e corta che ha concesso poco ad un avversario molto pericoloso. Anche perché contro il Trapani non si può sbagliare: la classifica comincia a farsi preoccupante ed il gap dal vertice non deve crescere ancora se si vuole continuare a sognare il primato.


Non mollano dalle parti di Corso Trieste e credono ancora nella rimonta, forti del curriculum dei tanti campioni che compongono la rosa. Ieri il massimo dirigente della Casertana, D'Agostino, era a Firenze per l'elezione del presidente di Lega e ha espresso apertamente la sua preferenza per Ghirelli, candidato unico che è poi stato eletto. La serie C, dunque, continuerà sulla strada tracciata dall'ex presidente Gravina oggi numero uno della Figc.
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Il Mattino