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C'è un luogo magico, nel cuore della Toscana, che in qualche modo riannoda il passato e il presente di Napoli e dei napoletani. Si chiama Certaldo, 15.479 abitanti, al centro dell'incantevole Val d'Elsa. Bagnato dall'Arno, è un paese di stampo medievale la cui parte antica si sviluppa in altezza, su di un colle dal quale era possibile controllare la via Francigena. Qui il 7 marzo 1959 nacque Luciano Spalletti, il tecnico del terzo scudetto del Napoli. E qui l'allenatore che ha fatto diventare i sogni azzurri realtà torna appena può per ritemprarsi nella sua tenuta vitivinicola, lavorando la terra, accudendo gli animali, producendo dell'ottimo vino.
Che Certaldo sia legata profondamente a Napoli è provato anche da un illustre personaggio della Storia che in Toscana ebbe i suoi natali e che all'ombra del Vesuvio si consacrò: Giovanni Boccaccio. Sì, il grande scrittore e poeta medievale, l'autore del Decamerone che sapeva persino scrivere versi in napoletano.
Undici anni egli trascorse nella città partenopea governata dagli Angioini, dal 1328 al 1339, imparando modi, costumi e anche lingua del posto. Pare che si divertisse come non mai, l’abile narratore, a usare idiomi napoletani nelle missive indirizzate ai suoi conoscenti toscani. Boccaccio amò molto questa città, così aperta alle arti e alla poesia, in cui le meraviglie architettoniche andavano a braccetto con quelle della natura. Qui s'innamorò di Maria d’Aquino, la Fiammetta letteraria che tutti conosciamo, figlia naturale di Roberto d’Angiò.
La Napoli di Boccaccio fu mirabilmente descritta nella novella “Andreuccio da Perugia”. La storia è nota; c’è un giovane e ingenuo sensale che dall’Umbria giunge a Napoli per acquistare cavalli.
Boccaccio è sepolto proprio nella sua Certaldo, all'interno della chiesa dei Santi Jacopo e Filippo, un luogo che certamente Spalletti avrà visitato. Ieri, alla conquista dello scudetto azzurro, il paese natale dell'ex allenatore di Empoli, Udinese, Roma, Inter e Zenit ha festeggiato congratulandosi col suo illustre cittadino.
«Siamo davvero felici per questo risultato e non vediamo l'ora di poterlo festeggiare di persona con Luciano, che è profondamente legato alla sua comunità e non perde mai occasione per nominarla e ricordarla – ha affermato il sindaco Giacomo Cucini -. C'è grande voglia di accoglierlo e di restituirgli l'affetto che per primo dimostra di avere verso il nostro territorio. Siamo certi che questa vittoria rappresenterà un momento storico per il calcio italiano e che continuerà a essere ricordata per molti anni a venire. Il Napoli - dice ancora - ha dimostrato grande abilità e determinazione nel corso della stagione, culminata con la conquista del titolo di campione d'Itali»a.
«Questo traguardo è il risultato di un lavoro intenso e della passione che Spalletti ha dimostrato nel corso della sua carriera e speriamo che possa essere d'ispirazione per tanti giovani appassionati di calcio, affinché possano perseguire i propri sogni con impegno e dedizione. Speriamo ci sia l'occasione per organizzare insieme a tanti cittadini – ha concluso - un evento speciale e dare il giusto riconoscimento del nostro paese a Luciano Spalletti».
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