Da Boccaccio a Spalletti, Certaldo è nel destino di Napoli e dei napoletani

Il paese toscano ha dato i natali al grande letterato, partenopeo d'adozione, e al tecnico del terzo scudetto azzurro

Giovanni Boccaccio e Luciano Spalletti
Giovanni Boccaccio e Luciano Spalletti
Marco Perillodi Marco Perillo
Venerdì 5 Maggio 2023, 18:16 - Ultimo agg. 6 Maggio, 07:04
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C'è un luogo magico, nel cuore della Toscana, che in qualche modo riannoda il passato e il presente di Napoli e dei napoletani. Si chiama Certaldo, 15.479 abitanti, al centro dell'incantevole Val d'Elsa. Bagnato dall'Arno, è un paese di stampo medievale la cui parte antica si sviluppa in altezza, su di un colle dal quale era possibile controllare la via Francigena. Qui il 7 marzo 1959 nacque Luciano Spalletti, il tecnico del terzo scudetto del Napoli. E qui l'allenatore che ha fatto diventare i sogni azzurri realtà torna appena può per ritemprarsi nella sua tenuta vitivinicola, lavorando la terra, accudendo gli animali, producendo dell'ottimo vino.

Che Certaldo sia legata profondamente a Napoli è provato anche da un illustre personaggio della Storia che in Toscana ebbe i suoi natali e che all'ombra del Vesuvio si consacrò: Giovanni Boccaccio.

Sì, il grande scrittore e poeta medievale, l'autore del Decamerone che sapeva persino scrivere versi in napoletano.

Undici anni egli trascorse nella città partenopea governata dagli Angioini, dal 1328 al 1339, imparando modi, costumi e anche lingua del posto. Pare che si divertisse come non mai, l’abile narratore, a usare idiomi napoletani nelle missive indirizzate ai suoi conoscenti toscani. Boccaccio amò molto questa città, così aperta alle arti e alla poesia, in cui le meraviglie architettoniche andavano a braccetto con quelle della natura. Qui s'innamorò di Maria d’Aquino, la Fiammetta letteraria che tutti conosciamo, figlia naturale di Roberto d’Angiò.

La Napoli di Boccaccio fu mirabilmente descritta nella novella “Andreuccio da Perugia”. La storia è nota; c’è un giovane e ingenuo sensale che dall’Umbria giunge a Napoli per acquistare cavalli. Al mercato ostenta le sue ricchezze e viene avvicinato da una bella siciliana in compagnia di un’anziana che conosceva suo padre. La donna, con un inganno, gli dice di seguirlo. E così Andreuccio, accompagnato dalla servetta, si fa portare nella malfamata zona del Malpertugio. Qui, in una modesta casa, la bella ragazza gli rivela di essere sua sorella e lo invita a restare lì a dormire. Ovviamente non è vero, ma il giovane ci casca in pieno. Nottetempo, senza vestiti e lasciando incustodita la borsa con le monete d’oro, Andreuccio va a orinare ma attraverso una botola cade in un lungo pozzo di acque nere e non riesce più a rientrare in casa. Per strada s’imbatte in due figuri che lo invitano a tentare insieme un’impresa che gli avrebbe fatto recuperare in parte il denaro perduto in casa della siciliana: penetrare in una cappella del Duomo per impadronirsi dell’anello d’oro e di altri oggetti preziosi all’interno della tomba dell’arcivescovo Filippo Minutolo, morto da pochissimi giorni. Dopo una serie di disavventure – tra cui l’essere rinchiuso nel sepolcro accanto al cadavere – Andreuccio riesce a liberarsi e a tornare nella sua Perugia con il prezioso anello arcivescovile al dito.

Boccaccio è sepolto proprio nella sua Certaldo, all'interno della chiesa dei Santi Jacopo e Filippo, un luogo che certamente Spalletti avrà visitato. Ieri, alla conquista dello scudetto azzurro, il paese natale dell'ex allenatore di Empoli, Udinese, Roma, Inter e Zenit ha festeggiato congratulandosi col suo illustre cittadino.

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«Siamo davvero felici per questo risultato e non vediamo l'ora di poterlo festeggiare di persona con Luciano, che è profondamente legato alla sua comunità e non perde mai occasione per nominarla e ricordarla – ha affermato il sindaco Giacomo Cucini -. C'è grande voglia di accoglierlo e di restituirgli l'affetto che per primo dimostra di avere verso il nostro territorio. Siamo certi che questa vittoria rappresenterà un momento storico per il calcio italiano e che continuerà a essere ricordata per molti anni a venire. Il Napoli - dice ancora - ha dimostrato grande abilità e determinazione nel corso della stagione, culminata con la conquista del titolo di campione d'Itali»a.

«Questo traguardo è il risultato di un lavoro intenso e della passione che Spalletti ha dimostrato nel corso della sua carriera e speriamo che possa essere d'ispirazione per tanti giovani appassionati di calcio, affinché possano perseguire i propri sogni con impegno e dedizione. Speriamo ci sia l'occasione per organizzare insieme a tanti cittadini – ha concluso - un evento speciale e dare il giusto riconoscimento del nostro paese a Luciano Spalletti».

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