Scudetto Napoli, non solo campioni nei 19 anni di De Laurentiis: ecco tutte le «meteore» azzurre

Da Dumitru a Briotti, da Rullo a Lacrimini: quanti flop dal 2004 a oggi

Il Napoli Soccer del 2004
Il Napoli Soccer del 2004
Marco Perillodi Marco Perillo
Giovedì 4 Maggio 2023, 22:43 - Ultimo agg. 6 Maggio, 07:04
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Tanti campioni, in 19 anni dell'era Aurelio De Laurentiis ma anche tanti calciatori che non hanno lasciato il segno. In molti dimenticati, ma alcuni hanno comunque lasciato un ricordo per qualche piccola prodezza o per qualche episodio che ha contrassegnato il loro breve passaggio in azzurro.

Nel 2004, nel primo Napoli di Aurelio, Inacio Toledo illuse tutti, persinò Cané, con le sue sgroppate sulla fascia e col suo gol al Cittadella. Ma la sua avventura durò poco e la sua verve si perse pian piano per strada. Nella squadra di Ventura, altre meteore furono il centrocampista svedese Karl Corneliusson, arrivato dalla Salernitana, così come Leandro Guerriero, altro clamoroso flop in una squadra assemblata da Marino come si poteva, all'inizio di settembre. 

Toledo contro il Cittadella al San Paolo

Come dimenticare il portiere Emanuele Belardi, titolare della Napoli Soccer (il suo secondo era il belga Renard) ceduto già a gennaio dopo qualche insicurezza di troppo tra i pali. Sulla fascia, l'anno successivo, arrivò Luca Lacrimini dalla Sangiovannese dopo averlo avuto contro come avversario: solo nove presenze per lui che comunque festeggiò la promozione in B con Reja. Una presenza in meno la collezionò Salvatore Accursi, difensore che fu chiuso dal duo Scarlato-Ingoffo. 

Luca Lacrimini in allenamento

Nel primo attacco azzurro del Napoli Soccer c'erano Massimiliano Varricchio e Nicola Pozzi: il primo solo quattro gol prima di andare via; il secondo, scuola Milan, una sola rete al Lanciano, poi l'addio. Non parliamo, poi, di Emanuele Berrettoni, classe 1981: pochissime fugaci apparizioni per la punta scuola Lazio. 

Massimiliano Varricchio dopo un gol

Un altro terzino-meteora di quegli anni fu Andrea Briotti, promessa della Roma, e in quella squadra giocava anche Roberto De Palma, attaccante esterno di cui in pochi si ricorderanno. Chi invece può essere ricordato, nella scalata dalla C alla A, è il difensore Andrea Cupi, arrivato dall'Empoli, un veterano dai capelli lunghi e dal buon carisma. Un po' meno carismatico Erminio Rullo, altro terzino originario di Casoria, che fu chiuso dal titolare Savini sulla fascia ma che comunque arrivò a vedere la massima serie. 

Erminio Rullo con la stella della danza Roberto Bolle

Negli anni del ritorno in serie A, uno degli acquisti meno azzeccati fu certamente Andrea Russotto, attaccante che non partì mai titolare e che finì nel 2009 al Bellinzona, in Svizzera. L'anno dopo arrivò invece l'austriaco Erwin Jimmy Hoffer, che De Laurentiis paragonò per l'estetica a Kirk Douglas, ma che poi si dimostrò un clamoroso flop, con un solo gol all'attivo contro la Salernitana. Victor Ruiz arrivò nel gennaio 2011 dall'Espanyol: solo sette presenze prima di andare al Valencia.

Andrea Russotto contro il Milan

Gli argentini Ignacio Fideleff e Cristian Chavez erano nella squadra che si giocò la prima Champions: il primo fu protagonista di un'imbarazzante sconfitta col Chievo, il secondo si ricorda solo per un tunnel a San Siro contro l'Inter. 

Il biondo Ignacio Fideleff in una delle sue fugaci apparizioni

Talento mai esploso fu certamente Nicolao Dumitru, osannato dagli addetti ai lavori ma mai incisivo in attacco: fu ceduto senza troppi rimpianti. Per non parlare di Edu Vargas: fenomeno col Cile ma a Napoli, a parte una tripletta con l'Aik Solna, un fantasma. 

Nicolao Dumitru contro l'Udinese 

Nel 2013 fu la volta in difesa del portoghese Rolando, sette presenze con Mazzarri che infine se lo portò all'Inter. Altro difensore dimenticato è Bruno Uvini, un brasiliano che vide il campo giusto due volte. Nel 2015 giunse in porta Toni Doblas, estremo spagnolo che difese i pali in un paio di circostanze. Per non parlare di un altro iberico: Michu, che nello Swansea fece faville e che si perse all'ombra del Vesuvio complice anche un infortunio. 

Michu in Champions contro l'Athletic Bilbao

In un modo o nell'altro, ognuno di loro non è stato dimenticato.

E oggi, con il Napoli scudettato, li si guarda anche con un certo affetto. 

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