Nuovo allenatore Napoli: la doppia finale europea di Gasperini e Italiano

Possono vincere l’Euroleague e la Conference

Vincenzo Italiano e Gian Piero Gasperini
Vincenzo Italiano e Gian Piero Gasperini
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Sabato 11 Maggio 2024, 09:00 - Ultimo agg. 20:21
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I signori delle coppe sono quelli che Aurelio De Laurentiis corteggia con un finto distacco. Ha puntato su Pioli ma quei due lì, Italiano e Gasperini, che hanno portato in finale Fiorentina e Atalanta sono due tipi che coccola da sempre. Spalletti, lo scorso anno, era certo che dopo di lui non sarebbe arrivato il diluvio ma il tecnico della Fiorentina. Che, però, non si liberò del contratto con i viola. Diverso adesso: non c’è Conference che tenga, perché Italiano dopo la notte di Atene andrà via. E De Laurentiis c’è, lì nascosto nell’ombra. In attesa di decidere, prima ancora della decisione di Italiano. E lo stesso vale per Gasperini: per ben due volta “a un passo” dalla panchina del Napoli. Nel 2011 restò di sasso, con tanto di contratto pronto a essere depositato. Ma era un bluff, perché l’obiettivo vero era confermare Mazzarri. Per un bel po’ non glielo ha perdonato. Poi un altro avvicinamento, prima di ingaggiare Spalletti. Adesso la dichiarazione d’amore del patron: «Sì, mi piace vedere l’Atalanta». Chissà se è il solito depistaggio, come quando nella sede della Filmauro Tudor discuteva con l’ad Chiavelli del contratto e nel frattempo il patron messaggiava con Mazzarri. O quando urlava ai quattro venti che «solo un pazzo può decidere di mandare via Mazzarri a tre giorni dalla gara col Barcellona» per poi cacciarlo l’indomani mattina, con chiamata a Calzona attorno a mezzogiorno della domenica. 

I personaggi 

DeLa è stregato da tempo da Vincenzo Italiano. Già ai tempi dello Spezia, quando per far un dispetto a Gattuso andò a complimentarsi con lui dopo una vittoria al San Paolo. Firenze sogna un trionfo in Europa che manca dal 1961, la Coppa delle Fiere. Sembra mesozoico. «Se vuoi ottenere qualche risultato non puoi non giocare bene». Non male come suo manifesto, cosa messa in pratica a Bruges. Italiano e De Laurentiis hanno avuto già dei contatti e la certezza di non avere vincoli con la Fiorentina da qui a breve. Al contrario di Gian Piero Gasperini che invece deve liberarsi dall’Atalanta, semmai voglia andar via da Bergamo. È da otto anni che vive a Bergamo. Ha creato una squadra riconoscibile al secondo tocco, anche se i suoi calciatori giocassero a torso nudo capiremmo subito che sono loro. La sua squadra ha sempre il senso del ritmo e dello spazio che ha permesso alla Dea di arrivare qui, in finale di Coppa Italia e di Europa League dopo aver strapazzato il Liverpool ai quarti di finale con la faccia tosta e la freschezza dei bambini. A ogni match la sua Atalanta è sempre superiore nel ritmo veloce e nella disciplina tattica, oltre che nella corsa: i micidiali allenamenti di Gasperini permettono di arrivare sempre per primi sul pallone. Certo, è piuttosto litigioso, ha avuto da ridire con chiunque negli ultimi anni. Tranne con Percassi, il che è un buon indizio per De Laurentiis (nel caso). Sembra eternamente teso, animato da oscuri rancori, a volte acido. Uno dei migliori allenatori europei, due volte premiato con la panchina d’oro, insegna un calcio mirabile. Ma all’Atalanta ha alle spalle un settore giovanile che al Napoli non c’è. Quando un suo dirigente diede del terrone a un tifoso del Napoli, decisamente provocatore, Gasp non fece una piega. Resta Stefano Pioli, quello che appare più vicino al sì: ha già le valigie sul letto di Milanello. «A fine campionato, quando incontrerò il club, si deciderà il nostro futuro.

Poi, per come intendo io la figura dell'allenatore, nel mio ruolo c'è anche fare il parafulmine, proteggere la squadra e proteggere il club: questo non è mai stato un problema per me». Basta ancora poco e si saprà. Per la gioia di tutti, compreso De Laurentiis che in fondo non ne può più di non sapere chi sarà il suo allenatore. 

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