“Napoli prima”. Napoli prima del derby con la Salernitana del 30 aprile scorso, che non avrebbe consegnato gli azzurri alla storia soltanto perché lo scudetto fu vinto quattro giorni dopo, con il pareggio a Udine. Ma anche Napoli prima nelle classifiche del campionato e della felicità, perché non vi è stata una festa più lunga e intensa di quella vissuta appena un anno fa. Il regista Paolo Geremei, che ha recentemente firmato con Simone Herbert Paragnani il film “Adesso vinco io” dedicato al ct mondiale (ed ex allenatore del Napoli) Marcello Lippi, ha realizzato il corto di 20 minuti “Napoli prima” (Redgital) che racconta quella attesa e sarà presentato martedì 16 presso il teatro Posillipo nella quindicesima edizione della rassegna “I corti sul lettino: cinema e psicanalisi”, diretta dal professore Ignazio Senatore.
In “Napoli prima” non ci sono immagini di calciatori e lo stadio Maradona è ripreso soltanto una volta, nella notte della vigilia di Napoli-Salernitana.
La differenza rispetto agli scudetti di Diego è stata più che altro nell’aspetto economico, perché nel 1987 e nel 1990 non esisteva il turismo calcistico, che ha invece arricchito la città nella primavera di un anno fa. Sono arrivati da tutto il mondo per godersi la festa, festeggiare con i napoletani a piazza Plebiscito o davanti al murale di Maradona, il Capitano ricordato in quei giorni da Spalletti e dai neo campioni d'Italia. In sottofondo si sentono le note de “La Mano de Dios”, i tifosi di tutte le età lo definiscono proprio così: un dio. Fu lui, uomo del profondo Sud del mondo, a lanciare la grande sfida al Nord negli anni Ottanta. Quel Nord che nei giorni del terzo scudetto - sottolinea uno degli intervistati in “Napoli prima” - doveva inchinarsi e applaudire la grande squadra di Spalletti e la città in amore, prima magari di tornare ad odiarla. Il senso di una battaglia nuovamente vinta dopo oltre trent'anni.
È stato un salto (all'indietro) troppo lungo quello compiuto dal Napoli da un anno all'altro. Forse leggendo nel futuro, un tifoso dice: «Questo scudetto? Come la cometa di Halley, che vedi una volta nella vita». Fu davvero così? Un’altra Napoli prima quando la rivedremo?