Napoli-Roma 2-2, De Laurentiis fa i complimenti negli spogliatoi e cancella il ritiro

Il patron ha riconosciuto l'impegno del gruppo

Victor Osimhen applaude la curva a fine partita
Victor Osimhen applaude la curva a fine partita
Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Lunedì 29 Aprile 2024, 07:00 - Ultimo agg. 18:10
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È stata la partita delle tante emozioni e dei grandi rimpianti. Il Napoli prima va sotto (immeritatamente) di un gol con la Roma poi pareggia in conti, quindi la ribalta, annusa il successo salvo poi vederselo soffiare a due minuti dal termine dal solito colpo di testa galeotto che si sta rivelando fatale negli ultimi tempi per gli azzurri.

A voler riavvolgere il nastro ci si accorge che i campioni d'Italia hanno disputato una partita gagliarda, giocando a viso aperto con la Roma di De Rossi costretta spesso alle corde. Il 2-2 contro i giallorossi non è certo il pareggio (con lo stesso risultato) con il Frosinone dell'ultima uscita a Fuorigrotta. Stavolta il Napoli ha giocato di squadra ed avrebbe meritato i tre punti. Si è rivisto Osimhen con le sue accelerazioni, ma anche le tante occasioni mancate. Hanno alzato i giri del motore i vari Kvaratskhelia e Politano. È tornato in campo dopo l'infortunio ed ha trovato anche il gol che aveva dato il «la» alla rimonta, Mathias Olivera. Ma non è bastato. Intanto la squadra si è meritata i complimenti di Aurelio De Laurentiis: il patron è sceso negli spogliatoi del Maradona a fine partita, riconoscendo l'impegno al gruppo. Certo, è mancata la vittoria. Ma il patron ha apprezzato comunque la prestazione ed ha comunicato la fine del ritiro ad horas (la squadra era finita in clausura da venerdì scorso dopo il brutto ko di Empoli). 

I protagonisti 

A confermarlo è stato il portiere del Napoli, Alex Meret nell'immediato dopo partita. «Ci hanno fatto piacere i complimenti del presidente: De Laurentiis ha apprezzato la prestazione.

Ma dobbiamo farla sempre, di qui alla fine della stagione». Non erano stato giorni sereni in casa Napoli dopo i il ko al Castellani di Empoli. De Laurentiis infatti prima aveva immaginato punizioni drastiche senza soluzione di continuità, poi si era limitato a spedire la squadra in clausura - in un albergo a Caserta - da venerdì scorso. Il tutto con musi lunghi e malumore evidente da parte di molti dei senatori del gruppo. A tal punto che qualcuno aveva espressamente chiesto di togliere il provvedimento punitivo. Poi si è arrivati alla soluzione del mini ritiro che è stata accettata non certo facendo i salti di gioia. Ma tant'è. De Laurentiis ieri ha voluto lanciare comunque un segnale al gruppo, nonostante il pareggio lasci tanto - tantissimo - amaro in bocca al Napoli. Il patron è stato immortalato con le mani sul volto proprio mentre Osimhen si era presentato dagli undici metri per l'occasionissima che poi ha ribaltato momentaneamente il match con i giallorossi. DeLa ha preferito non guardare la ricorsa del bomber nigeriano che ha spiazzato Svilar, salvo poi sentire il boato del Maradona che esultava per la rete (14esimo sigillo per Osi in campionato). Proprio Osimhen è stato protagonista nel bene e nel male della sfida con la Roma di De Rossi. È stato finalmente glaciale dagli undici metri, ma si è anche fatto ipnotizzare spesso dall'estremo difensore della Roma. In almeno tre circostanze, infatti, l'attaccante ha sfiorato il gol che avrebbe potuto indirizzare il match in maniera diversa. Sia nel primo tempo. Sia nella ripresa. Ed anche quando Svilar non ci è arrivato, ci ha pensato Mancini ad anticipare di un soffio il numero nove azzurro oppure è stata una questione di centimetri: come nella circostanza del colpo di testa che Osi ha incrociato sul palo lontano con la palla che è uscita di un soffio. 

 

Il rientro 

Ha gioito soltanto a metà anche Mathias Olivera. Il difensore uruguagio è partito titolare a sorpresa ieri pomeriggio contro la Roma dopo l'infortunio agli adduttori che lo aveva costretto ai box dal sette aprile scorso (dalla trasferta di Monza). Olivera ha brindato al rientro, segnando la sua prima rete stagionale quest'anno: il gol che ha pareggiato i conti dopo il rigore di Dybala e che ha contribuito a suonare la carica per il Napoli. Un sigillo frutto dell'ennesima spinta sulla sua catena di appartenenza e con la complicità di Kristensen la cui deviazione ha permesso alla sfera di assumere una parabola che ha scavalcato Svilar rendendo la conclusione praticamente imparabile. Un gol importantissimo anche sul piano psicologico perché giunto poco dopo il vantaggio della Roma (su rigore). Giusto il tempo a De Rossi di effettuare una sostituzione che il Napoli ha riequilibrato la partita. Gli azzurri l'avevano anche ribaltata grazie ad un rigore concesso per atterramento in area di Kvaratskhelia che poi Osimhen ha tramutato in oro colato. Peccato non sia bastato. A due minuti dal termine, infatti, con lo stadio che già pregustava il successo è arrivata l'inzuccata di Abraham. A fine gara, la squadra è andata comunque a ringraziare il pubblico, ma le curve hanno ribadito che Napoli merita di più. 

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