«Dico che è importante, per non dire che è decisiva». È chiaro Maurizio Sarri, alla vigilia di Napoli-Feyenoord, dopo il ko in Ucraina contro lo...
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Il Napoli ci arriva in un'atmosfera strana: i record e la partenza bomba in campionato sono stati oscurati oggi dall'infortunio di Arek Milik che è stato operato a Roma ai legamenti del ginocchio destro. Dopo aver saltato tutta la scorsa stagione per il ginocchio sinistro ko, il nuovo infortunio lo terrà nuovamente fuori fino a febbraio. Praticamente una mazzata. Sarri cerca di andare avanti e rimbalza le critiche sul mercato: «Se rimpiango la cessione di Pavoletti e Zapata? Mica sono il presidente o il direttore sportivo? E poi non è facile tenere un giocatore con la prospettiva di essere il terzo in graduatoria in un squadra che gioca con una punta centrale».
La punta comunque c'è ed è Dries Mertens, che non vede l'ora di fare bella figura contro il Feyenoord a cui ha già segnato due volte con la maglia del Psv Eindhoven. «Ricordo Mertens da esterno - ha detto il tecnico dei campioni d'Olanda Van Bronckhorst - ma ha fatto enormi progressi». Già, e questo rincuora non poco Sarri: «La situazione è diversa rispetto al ko di Milik dello scorso anno, allora ci colse impreparati, ora una punta centrale ce l'abbiamo». E il tecnico toscano punterà su di lui e sul tridente con Insigne e Callejon domani sera, in un San Paolo freddino non solo per l'autunno incipiente a Napoli: sono circa 30.000 quelli che hanno risposto presente al richiamo della Champions League, mentre le porte sono state sbarrate ai tifosi olandesi, con buona pace delle fontane partenopee. Un atteggiamento che forse i tifosi condividono con i giocatori azzurri, per stessa ammissione di Sarri. «Inconsciamente - ammette il tecnico - credo che la squadra possa preferire il campionato alla Champions League, per il semplice fatto che qui lo scudetto manca da trent'anni. È una scelta sbagliata a questo punto della stagione ma, ripeto, potrebbe essere inconscia e dobbiamo combatterla pensando alla singola partita e alla prestazione».
Il Mattino