Champions, è Real Ancelotti: nessuno nella storia come Carletto

Champions, è Real Ancelotti: nessuno nella storia come Carletto
Da Avellino, dove è stata creata, la coppa dalle grande orecchie finisce nella bacheca del Real Madrid per la quindicesima volta. L'ultimo e più prestigioso atto...

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Da Avellino, dove è stata creata, la coppa dalle grande orecchie finisce nella bacheca del Real Madrid per la quindicesima volta. L'ultimo e più prestigioso atto della stagione del calcio europeo ha premiato la squadra di Ancelotti (1-0), niente da fare per Jurgen Klopp e il suo Liverpool: Carletto inseguiva la sua quinta Champions da allenatore, gli inglesi puntavano alla vittoria numero sette. Il Liverpool non ha placato così la propria sete di rivincita dopo la finale persa con i blancos nel 2018 a Kiev, oggi martoriata da quella guerra che ha spinto l'Uefa a spostare la sede della finale, inizialmente programmata a San Pietroburgo.

Il gate X dello stadio St. Denis di Parigi ha rischiato di finire come il maledetto settore Z dell'Heysel nell'85. Anche allora si disputava una finale di Champions (chiamata Coppa dei Campioni) e pure 37 anni fa, come ieri, c'era di mezzo il Liverpool. Anzi i suoi tifosi, che sono stati causa del rinvio del match con il Real Madrid: alcuni di essi senza biglietto hanno dribblato il filtraggio, scavalcato i cancelli e preso posto abusivamente in tribuna. Chi invece era in regolare possesso di ticket è rimasto fuori: alle 21,37 l'Uefa ha deciso per il calcio d'inizio ma sono proseguiti i disordini con la polizia francese che, nel tentativo di disperdere i fans dei Reds presenti fuori dei cancelli, ha utilizzato gas lacrimogeni e spray urticanti. Incidenti che sono durati per tutta la durata della prima frazione di gioco, e dire che prima dell'ingresso delle due formazioni in campo l'ex bandiera Dalglish aveva depositato un mazzo di fiori sotto la curva occupata dai fans del Liverpool per ricordare la strage dell'Heysel.

Meglio il Liverpool nel primo tempo. Inglesi più aggressivi e precisi nel pressing sui portatori avversari, costantemente in possesso di palla nella trequarti avversaria, in perfetto stile Klopp. Spagnoli troppo timidi, barricati in attesa della giusta ripartenza e nelle mani di Modrid e Benzema che fino all'intervallo hanno fatto vedere poco o niente. Le uniche due occasioni da gol sono capitate ai reds, clamorosa quella di Manè: azione personale sulla sinistra, dribbling secco e destro sul palo, dopo la deviazione decisiva di Courtois. In precedenza, quella creata da Salah, da posizione favorevole ma troppo poco angolata per poter impensierire il portiere spagnolo. Sul finire, pasticcio tra Alisson e Konatè e rete di Benzema annullata però dal Var per posizione di fuorigioco del centravanti francese.

L'avvio della ripresa è coinciso con la crescita dei madrileni, non più in stand-by a centrocampo ma meglio orchestrati a centrocampo da Casemiro: giocate più ampie sulle fasce laterali e proprio da un'iniziativa partorita a destra è arrivato quasi improvviso il vantaggio di Vinicius. Facile la deviazione sotto rete del giovane bomber, lasciato colpevolmente solo davanti ad Alisson dalla retroguardia inglese: un incubo per il Liverpool, eliminato nella scorsa edizione della Champions proprio dalla doppietta del brasiliano. Immediata reazione della squadra di Klopp con doppio tentativo portato da Salah, stoppato da Courtois: è stato un lungo duello quello tra il fantasista egiziano e il numero uno belga, vinto da quest'ultimo decisivo per ben quattro volte.

Ovviamente i minuti finali della partita sono stati un susseguirsi di attacchi inglesi: Klopp chiedeva di imporre con calma il proprio gioco ma il trascorrere dei minuti da spazientito i reds e fatto coraggio al Real, come sempre micidiale in contropiede. Nel gioco dei cambi, è stato inevitabile ridisegnare il Liverpool a trazione anteriore, mentre Ancelotti ha puntellato il centrocampo a difesa del prezioso risultato. Il Real insomma che si è visto in questa fase finale di Champions, poco spettacolare ma molto pragmatico, in perfetto stile italiano. Salah ha creato l'impossibile fino alla fine, facendo ammattire il suo dirimpettaio, tra assist per i compagni d'attacco e conclusioni personali ma non aveva fatto i conti con Courtois: sull'ultimo miracolo del portiere del Real si sono spente le velleità inglesi. È il numero uno belga l'uomo di questa edizione numero 67, il protagonista assoluto. Oltre ad Ancelotti naturalmente, nessuno come lui nella storia: da ieri è a pieno titolo mister Champions. E subito dopo la fine del match è arrivato il tweet di complimenti di De Laurentiis, che a inizio dicembre 2019 lo esonerò a Napoli. 

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Il Mattino