L’impresa di Giulio Ciccone nel giorno dell’addio di Landa ma anche del nuovo padrone del Giro, il lussemburghese Bob Jungles. Il Giro d'Italia è entrato...
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Una tappa, quella con l’arrivo in salita a Sestola, dove i colpi di scena non sono mancati. Al via questa mattina non c'era Fabian Cancellara che, non in forma, ha preferito non affrontare le tappe di montagna. Poi c'è stata la disfatta del capitano della Sky, Landa. Colpito da un virus gastrointestinale, uno dei grandi favoriti per il successo del Giro, è stato costretto a ritirarsi dopo 66 chilometri di gara quando con la prima salita aveva già accumulato 6 minuti di ritardo dal gruppo dei migliori. Ha vinto Ciccone che ha battuto, entrambi staccati, il russo Ivan Rovny e il colombiano Darwin Atapuma. Per quanto riguarda la classifica generale, Jungels ha raggiunto l'obiettivo grazie a Gianluca Brambilla che nell'ultima parte della gara si è messo a lavorare per il giovane compagno facendogli conquistare quei secondi importanti che hanno lasciato la maglia rosa in casa Etixx Quick Step. Ottimo risultato per la Movistar: il corridore del Costarica Andrey Amador ora è al secondo posto con un ritardo di 26" e Alejandro Valverde è terzo a 50” mentre Nibali, oggi 14esimo all’arrivo, è quinto a 52" da Jungels.
Scatti, controscatti e fughe hanno caratterizzato questa frazione dove gli italiani hanno dato tanto. In particolare Ciccone che al primo anno tra i professionisti è un predestinato perché vincere in solitaria una tappa così difficile, dove bisogna essere bravi in discesa e forti in salita, non è da tutti. Ciccone è il terzo giovane di sempre ad aver vinto una tappa alla corsa rosa, dopo Coppi e Marchisio. Bene ha fatto Damiano Cunego nel gruppo dei migliori per tutta la giornata: ha conquistato, con il suo quinto posto, la maglia azzurra della classifica della montagna.
Ora che Landa non è più in corsa e che la Sky al massimo potrà ottenere qualche successo di tappa, tra i corridori che possono salire sul podio troviamo il polacco Rafal Majka della Tinkoff, settimo in generale con un gap di 1’44”.
Domani l'undicesima frazione sarà interamente dedicata ai velocisti. C’è la tappa Modena-Asolo di 227 chilometri che nel 2010 ha visto la prima vittoria di Nibali al Giro. L'unica difficoltà sarà la rampa di Asolo lunga un chilometro con pendenza fino al 7% nella parte finale della corsa.
Classifica 10 tappa, Campi Bisenzio-Sestola, 219 km:
1. Ciccone (Ita/Bardiani CSF), 2. Rovny (Rus/Tinkoff) a 42'', 3. Atapuma (Col/BMC) a 1'20'', 4. Brown (Usa/Cannondale) a 1'53'', 5. Cunego (Ita/Nippo Fantini) a 2'04'', 6. Amador (Crc/Movistar) a 2'10'', 7. Visconti (Ita/Movistar) a 2'11'', 8. Valverde (Spa/Movistar) a 2'11'', 9. Chaves (Col/Orica GreenEDGE) a 2'11'', 10. Fugslang (Dan/Astana) a 2'11''.
Classifica generale:
1. Jungels (Lux/Etixx Quickstep), 2. Amador (Crc/Movistar) a 26'', 3. Valverde (Spa/Movistar) a 50'', 4. Kruijswijk (Ola/LottoNL Jumbo) a 50'', 5. Nibali (Ita/Astana) a 52'', 6. Brambilla (Ita/Etixx Quickstep) a 1'11'', 7. Majka (Pol/Tinkoff) a 1'44'', 8. Fuglsang (Dan/Astana) a 1'46'', 9. Zakarin (Rus/Katusha) a 2'08'', 10. Chaves (Col/Orica GreenEDGE) a 2'26''.
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Il Mattino