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Rocco Commisso, presidente italo-americano della Fiorentina, si lamenta (e talvolta a ragione) di una sorta di razzismo che c'è nei confronti di un uomo che è partito dal profondo Sud (Calabria) ed è diventato uno dei più grandi uomini d'affari negli States. Dato che è così sensibile, perché allora non rispetta chi viene insultato nello stadio della civile Firenze dove gioca la sua squadra, chiedendogli magari scusa?
Commisso ha definito «inaccettabile» il comportamento di Luciano Spalletti al termine di Fiorentina-Napoli, perché il tecnico - dopo essere stato insultato per tutta la partita - si è avvicinato ai tifosi viola che lo avevano provocato.
Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, si è scusato con Spalletti e con il collega Manfredi sta programmando un'iniziativa nel segno dell'amicizia tra le due città in occasione della partita di ritorno al Maradona. Da Commisso invece c'è stata quasi una tirata di orecchie all'allenatore - fiorentino - del Napoli. E, dopo avere ascoltato le sue parole, abbiamo la certezza che il calcio italiano non è destinato a migliorare. Anzi.
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