Torna dopo trent’anni il Trofeo Natale Nappi, uno degli eventi più prestigiosi dell’automobilismo italiano, che negli anni 70/80 coincideva con le finali di...
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La manifestazione è organizzata dalla Scuderia Vesuvio con il patrocinio degli Automobile Club di Napoli e Salerno e del Comitato Regionale Campania del CONI. E’ prevista la partecipazione di oltre 100 piloti provenienti da tutta Italia, al volante di vetture moderne e storiche.
In prima linea i portacolori della Scuderia Vesuvio, recente vincitrice di vari titoli italiani nelle specialità pista e montagna. Non mancherà l’evergreen Cosimo Turizio, al volante di una irresistibile storica della categoria Sport come la Osella PA4. Con lui il figlio Francesco al volante di una Fiat 128 coupé (auto con la quale Turizio disputò memorabili stagioni negli anni 70) recentemente riallestita nelle livrea Trivellato. Tra i gentleman driver è annunciata anche la presenza di Paolo Scudieri, patron di Adler Plastic e di Eccellenze Campane, a bordo di una Fiat 500 Abarth Trofeo, e di Giuseppe Casillo con l’inglesina Radical SR4 Suzuki.
Direttamente dal campionato italiano Velocità Montagna lotteranno per il successo assoluto piloti del calibro di Domenico Scola (figlio d’arte ben avviato sulle orme del padre e del nonno), del veneto Denny Zardo, del neo campione TIVM Sud Domenico Cubeda, del trentino Diego De Gasperi, del salernitano Gianni Loffredo e di numerosi altri, che con le loro vetture formula e sport prototipo promettono di dare spettacolo. Entusiasmante si profila anche la sfida tra le vetture turismo e GT con una nutrita rappresentanza di Alfa Romeo, Ferrari, Porsche, Renault e Seat Leon Cup.
Il ritorno del Trofeo Nappi lo si deve all’agerolese Valentino Acampora, patron della rinata Scuderia Vesuvio, il quale ha tenuto a manifestare la sua gratitudine verso coloro che hanno contribuito a far rivivere questa corsa rimasta nel cuore di tutti gli appassionati di automobilismo. “Non è stato facile – ha dichiarato Acampora – ma ce l’abbiamo fatta. Per questo ringrazio in primis i fratelli Ciro e Piero Nappi, il Circuito del Sele e i nostri partner per averci sostenuto e aver creduto in questo progetto. Un progetto – tiene a sottolineare Acampora – che non si fonda sul business ma esclusivamente sulla passione che aggrega piloti, meccanici e spettatori”. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino