Basta pensare a giocare, basta mentire, basta fare finta di niente. Non vale più la pena fare le scene, anche perché nemmeno i bambini se le bevono più....
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Il Napoli non pensa di dare il via libera ad eventuali richieste di partenze dei propri tesserati. Che peraltro non sono arrivate. I giocatori sono a disposizione del club. Come avviene in tutte le società di serie A. Ma anche di questo si discuterà oggi nell'assemblea di Lega: se, come pare, le società chiederanno all'Aic di sospendere il pagamento dello stipendio di marzo, allora i giocatori potrebbero ritenersi teoricamente liberi in queste settimane di spostarsi dove più si sentono al sicuro. Ovviamente, nessuno lo farà. Anche per un semplice motivo: ovunque vadano, sono attesi da una quarantena. La stessa che dovrebbero fare al ritorno in Italia, alla luce dei decreti attuali.
Cosa decideranno i presidenti? Fisseranno una nuova data (il 17 maggio se non addirittura il 31 maggio) per la ripresa del campionato o alzeranno le mani e rinvieranno e basta a tempo indeterminato la ripartenza consapevoli che il 3 maggio, ovvero tra 40 giorni, non si potrà giocare? Vedremo. Intanto, per evitare il collasso, le società si muovono in anticipo. C'è anche un capitolo «denso» dedicato al mondo del gaming. Il presidente Paolo Dal Pino e l'ad Luigi De Siervo, avranno il via libera per chiedere una revisione del Decreto Dignità che di fatto ha cancellato ogni forma di sponsorizzazione delle società di scommesse. D'altra parte, i danni per lo stop alla stagione sono enormi: 170 milioni bruciati anche se il campionato dovesse riprendere e arrivare alla fine. Tra le idee anche quella di un nuovo gioco della serie A, una specie di gioco «salvapallone». C'è da discutere in assemblea dell'apertura di una tavolo di contrattazione con l'Associazione calciatori sugli stipendi. Dovrebbe essere creata, inoltre, una task force medico scientifica per monitorare la situazione. E poi tutto il resto. Il presidente dell'Aic, Tommasi: «Parlare degli stipendi e fra di loro senza confrontarsi con i propri dipendenti. Se si potesse tornare a giocare significherebbe che la situazione si è normalizzata. Gli scenari possono cambiare: sarebbe un sogno tornare a giocare in estate, una notizia positiva se fosse possibile ad agosto». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino