«L'Aic non si è posta per difendersi da emergenze come questa: se spendi tutto quello che incassi per gestire tutta la macchina burocratica, non stai facendo il...
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«La superficialità che accompagna la nostra professione è tanta, i calciatori devono riappropriarsi della vita e delle scelte -prosegue Dossena-. Da ora in poi diventa fondamentale essere informati, conoscere il territorio nel quale ci si muove e le persone che devi incontrare. Serve chiarezza: tanti calciatori la vorrebbero, piuttosto che firmare contratti fantasma. Sono persone orientate al sacrificio e al successo, ma dobbiamo essere chiari senza illudere nessuno. C'è la vita oltre il calcio e avrebbero pari opportunità nel mondo del lavoro». Infine il campione del mondo 1982 parla del calcio femminile: «Iniziamo a garantire gli stipendi che verranno a mancare. Mettiamoci in condizione di creare il circuito professionistico per le calciatrici: non possiamo dare loro lo status senza avere basi da garantire. Dobbiamo costruirle e dare loro certezze con progetti e l'aiuto di tutti». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino