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Chiaro che quando il presidente e l'allenatore si incontrano non è per parlare del tempo. De Laurentiis, attraverso Giuntoli e il figlio Edo, segue quotidianamente le sorti degli azzurri. Sa che l'emergenza Coronavirus viene vissuta con serenità del gruppo azzurro ma ha voluto chiedere a Gattuso cosa ne pensasse. Rino, che ha la famiglia a Gallarate, ha raccontato anche il suo momento personale. E quello dei giocatori. Già, i calciatori erano già andati via quando De Laurentiis è arrivato nel centro tecnico. Il pranzo era già stato consumato e dalle 13 è scattato il lungo week end degli azzurri. Quindi, il centro tecnico era vuoto quando il patron, con al fianco Alessandro Formisano, è arrivato a Castel Volturno. Del contratto con Gattuso non si è fatto cenno. Non era il momento, peraltro De Laurentiis ha capito che non è una formalità il futuro di Ringhio qui: vero che ha un contratto fino al 2021 con una opzione unilaterale del Napoli al 30 aprile (il Napoli può comunicare la rescissione del contratto pagando una penale). Ma è anche vero che anche Gattuso ha una contro-opzione: può liberarsi del contratto pagando una penale molto alta. Ma De Laurentisi comincia a pensare che bisogna discutere sulla base di un nuovo contratto. Magari un biennale, allargando anche lo staff di collaboratori, visto che a dicembre Gattuso ha dovuto lasciare qualcuno dei suoi fedelissimi a casa. Dunque, non era il fugace incontro di ieri pomeriggio l'occasione per mettere sul piatto il discorso sul contratto.
Però dei segnali su quello che vuole De Laurentiis sono arrivati: innanzitutto per i tanti complimenti che il numero uno azzurro ha fatto all'allenatore. Gli ha riconosciuto di aver riportato ordine in una situazione davvero esplosiva. E De Laurentiis, per primo, ha ammesso che non era una cosa semplice. E soprattutto scontata. Anche Mertens, con cui ha parlato domenica scorsa, è pazzo di Gattuso. E De Laurentiis non può che essere contento per questo clima sereno dopo le burrasche di novembre e dicembre. Dunque, i due non hanno fatto cenno al contratto, ma anche vero che hanno cominciato a parlare delle possibili cessioni. Ovvero, il patron ha chiesto se a suo avviso il Napoli può fare a meno di Callejon, Koulibaly, Allan e di molti dei senatori della vecchia guardia. Una prima lista. Dunque, per certi versi, De Laurentiis comincia a credere fermamente che possa essere Gattuso l'allenatore della prossima stagione. In realtà, qualche dubbio a gennaio lo ha avuto, soprattutto dopo il ko con la Fiorentina la fiducia era ai minimi termini. E Gattuso lo ha percepito. E la cosa non ha aiutato, perché il tecnico del Napoli le cose se le lega al dito. Ovvio che il Napoli brillante dell'ultimo mese e mezzo stia cominciando a piacere (e pure tantissimo) anche a De Laurentiis. E che quindi sta avendo la conferma che la sua scelta di sostituire Ancelotti con lui è stata quella giusta. Ma l'impressione è che Gattuso e il presidente debbano sedere, verso la fine della stagione, per parlare del futuro. Magari anche del contratto. Ieri non è avvenuto: non solo non c'erano i legali, ma anche il ds Giuntoli era già andato via da qualche ora. Una chiacchierata. Gradevole e serena. Durata una mezz'ora. Alle 15 era già finito tutto. I due saranno assieme a Barcellona, dove il presidente ha promesso di andare. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino