De Laurentiis si riprende la scena: «Amo il Napoli e non lo cedo»

De Laurentiis si riprende la scena: «Amo il Napoli e non lo cedo»
«Vendere il Napoli? Ora come ora non ci penso. È una opzione che non ho mai preso in considerazione». C'è un sole fantastico che splende sul terreno...

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«Vendere il Napoli? Ora come ora non ci penso. È una opzione che non ho mai preso in considerazione». C'è un sole fantastico che splende sul terreno di gioco del centro tecnico del club azzurro. La squadra si allena con intensità e lui guarda ogni cosa. Aurelio De Laurentiis è lì che si appassiona a vedere il torello dei calciatori, la partitella a metà campo, le corse dei collaboratori di Spalletti su e giù. E Luciano là nel mezzo di verde vestito a dirigere ogni cosa. «Il Napoli è il mio cuore, sento anche io delle tante offerte che aleggiano nell'aria, ma non ho mai iniziato alcuna trattativa», ripete passeggiando e godendosi tutto l'allenamento. Spalletti si avvicina per scambiare qualche altra battuta con lui a fine seduta. L'ambiente è sereno, anche se Empoli resta una pagina nera. Una ferita ancora aperta. Da dimenticare velocemente. «Chiediamo scusa per la brutta prestazione di domenica, ora dobbiamo rialzarci e mi aspetto allo stadio tanti tifosi con il Sassuolo», dice il presidente azzurro.

«Mai ho pensato a una sostituzione di Spalletti, non so come si possa credere una cosa del genere. Napoli la si deve capire e amare senza se e senza ma. Come città e come storia. Io credo che abbia imparato ad amarla. E poi lui con noi ha altri due anni di contratto (un altro anno più un'opzione del club per il 23/24, ndr)», dice col sorriso di chi sa che l'arcobaleno è già all'orizzonte. Un punto in tre partite. Da qui l'allarme. A inizio stagione aveva predicato di recuperare le posizioni che permettessero al Napoli di tornare nel grande calcio. E non vuole perdere il tram della Champions League. «La nostra missione era di riportare la squadra in Champions anche perché tra Covid e acquisti durante la pandemia siamo sotto di centinaia di milioni di euro». Sembra rinfrancato dopo due giorni passati a tempo pieno al fianco della squadra, dopo averla vista allenarsi. «Ho visto le nostre avversarie giocare in maniera più brillante di noi negli ultimi tempi. E non capisco il perché», spiega ancora. «Ora c'è il Sassuolo e altre tre partite: cerchiamo di vincerle tutte». La sconfitta di ieri con l'Udinese taglia fuori la Fiorentina dalla corsa per un posto al sole. Resta la Roma, distante però nove punti. Un abisso. 

De Laurentiis racconta l'incontro a casa di Mertens, uno degli idoli della tifoseria. «L'ho guardato in faccia e ho detto: Ciro, ma uno come te che vive a Palazzo Donn'Anna, s'affaccia in terrazza e guarda il Vesuvio e Capri, ma dove se ne va? Ho visto il suo bimbo, è vispissimo, negli occhi ha l'azzurro del cielo di Napoli. Gli ho ripetuto, allora che vogliamo fare? La palla in mano ce l'hai tu. Quando ne vuoi parlare di questo rinnovo? Decidi tu. Oggi? Tra sette giorni? Il 23 maggio? Lui da grande attore come è, sempre coi tempi giusti nelle risposte, mi fa: Presidè, ce verimm». Sono queste anche le ultime gare con Lorenzo Insigne. «L'ho abbracciato l'altra sera a cena e mi è venuta anche un po' di malinconia a pensare che a fine anno se ne andrà. Farà parte della storia del Napoli». Ora è chiaro che il Napoli si aspetta una chiamata dal belga, imperatore del gol con la maglia azzurra. Ma serve almeno un altro incontro. 

La Champions e i milioni che si porta in dote non possono sfuggire a un club come il Napoli. «Non so cosa succederà questa estate, c'è uno scenario di recessione che è preoccupante, come anche la guerra nel cuore dell'Europa. Non mi piace neppure il progetto della Uefa per la nuova Champions che prende sempre a schiaffi i campionati nazionali e che vuole favorire i club storici della Premier». Inizia a pensare alle operazioni di questa estate. «Noi dobbiamo tornare a trovare gioielli in giro per il mondo. Come è successo per esempio quando c'è stato Benitez. Aveva sempre la risposta pronta: mi dava la prima lista degli acquisti, capiva che costava troppo e me ne dava una seconda. Capiva che pure quella era esagerata e spuntava la terza. E così sono arrivati Albiol, Callejon, Higuain, Koulibaly. Alcuni di loro stanno ancora con noi». E un gioiello in arrivo pare essere Kvaratskhelia, il 21enne pescato nel campionato della Georgia. «Spero di aver fatto un colpaccio - dice di fatto ufficializzando il primo acquisto del nuovo anno - però forse bisogna trovagli un nome più semplice. Siamo tutti proiettati a cercare dei giovani forti e capaci di indossare una maglia importante con amore e con impegno». Stasera è in programma un'altra cena assieme alla squadra, nella stessa location di Pozzuoli che poi ospiterà il Napoli domani in ritiro. «È bello ascoltare le cose che hanno da dire i calciatori a me e a Spalletti davanti a del buon cibo. Il clima che si è creato è assai distensivo. Dobbiamo tornare a essere in questo ultimo mese, la Ferrari da record che ho ammirato dopo l'estate». 

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Il Mattino