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Nello stesso giorno Dries Mertens ha incassato il no di Lotito («Mai contattato per la Lazio») e ha potuto vedere sui social il video in cui De Laurentiis dichiara a un tifoso la cifra rifiutata dal belga («Gli avevo offerto 2,4 milioni»). E così continua la vacanza forzata del trentacinquenne Dries, che credeva - in virtù dei 148 gol segnati in maglia azzurra e del solido rapporto con la tifoseria - di poter rinnovare l'impegno con il presidente e di mettere al braccio la fascia di capitano lasciata da Insigne nello spogliatoio di Castel Volturno. Ma non è stato così. Perché al colloquio sul terrazzo di Palazzo Donn'Anna, casa Mertens, a fine aprile è seguita soltanto quella mail inviata da uno studio legale belga, in cui l'attaccante chiedeva per il rinnovo 4 milioni. Una cifra distante dai 2,4 proposti da De Laurentiis, oggettivamente troppi per un calciatore simbolo arrivato però a 35 anni e peraltro utilizzato quasi sempre part time da Spalletti. Che - a scanso di qualsiasi equivoco - lo ha inserito nel gruppo degli azzurri che hanno dato l'addio durante il discorso fatto ai tifosi nella piazza di Dimaro. Nessun ripensamento e, al contrario di quanto fece due anni fa Gattuso, nessuna pressione su De Laurentiis per il rinnovo.
Mertens è un ragazzo di mondo e conosce bene il suo presidente, il suo carattere, i suoi pregi e i suoi difetti.
Il Mattino