De Laurentiis sale in cattedra: «Con me il Napoli non fallisce»

De Laurentiis sale in cattedra: «Con me il Napoli non fallisce»
Deve avere anche lui delle doti di sciamano. Perché è bastata la sua presenza per cambiare il passo del Napoli, per un ritorno al passato recente, per consentire di...

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Deve avere anche lui delle doti di sciamano. Perché è bastata la sua presenza per cambiare il passo del Napoli, per un ritorno al passato recente, per consentire di fare quel balzo della sicurezza: «Chissà che il prossimo anno non mi tocchi farlo più spesso», confida. Aurelio De Laurentiis è tornato a riabbracciare la sua squadra e il suo tecnico. Missione compiuta. E lo ha fatto fin dalla mattina, recandosi al campo di Castel Volturno e poi anche la sera, prendendo parte a quello che è un rito ormai, la cena al Grand Hotel Serapide, sulla collina della Solfatara di Pozzuoli. Ed è qui che si è complimentato con i calciatori «per il raggiungimento di quello che era l'obiettivo della stagione, il ritorno in Champions». È sereno, come lo è Luciano Spalletti. «Dobbiamo chiudere vincendo tutte e tre le gare», è la carica del tecnico azzurro. Allenatore e patron hanno passeggiato tra i tavoli, scherzando con i calciatori. È il momento di allentare la presa e le pressioni, dopo le ore turbolenti post-Empoli. Spalletti e De Laurentiis restano a lungo a parlare del più e del meno, non solo di calcio, ma anche di vini. Un brindisi per la qualificazione raggiunta anche se l'amarezza per lo scudetto solo sfiorato è sempre nell'aria. Domani De Laurentiis non raggiungerà la squadra a Torino, ma la prossima settimana tornerà a fa visita al gruppo azzurro, sempre qui a Castel Volturno. 

Ma è una giornata particolare: perché De Laurentiis si concede agli studenti dell'istituto professionale Giordani di Caserta, per un evento voluto dal dirigente Antonella Serpico e organizzato dalla professoressa e cavaliere del lavoro Annamaria Alois. Ad accoglierlo, nell'auditorium, tra gli applausi, un centinaio di studenti. «No, la Superlega non mi piace e ad Agnelli l'ho detto subito. Non esiste un calcio di privilegiati, va sempre premiato il merito conquistato sul campo. Ma anche la Uefa non sta andando nella direzione giusta anche perché i tornei nazionali non devono essere sviliti, perché qui ci sono le nostre origini, le nostre passioni. Sono un torneo europeo con due gironi da 30 squadre». Ma il gentlemen's agreement con i ragazzi funziona. «Parliamo poco di calcio», dice. E allora parla della guerra in Ucraina, dei timori per una stagflazione minacciosa, dà consigli sui film da vedere («Apocalypto di Mel Gibson l'ho visto 12 volte»), su come affrontare le proprie passioni. E il patron è travolto da domande e da entusiasmo. E non nasconde di aver visto Real Madrid-Manchester City e di esserne rimasto affascinato: «Quanto è stata bella? C'era un pezzo di Napoli in campo, con Ancelotti. E il Real Madrid ha meritato, perché ci ha creduto fino alla fine e quando uno ci crede può riuscire in ogni cosa. E in questo Ancelotti ha dimostrato di essere uno vincente. Poi lui è abituato ad amministrare calciatori top top top». Racconta il suo modo di fare il presidente. «Abbiamo inaugurato un'era diversa. Dal 2004 mai neppure sfiorato un fallimento o altro. Io sono tifoso e presidente e bisogna sapere sempre scindere le due anime. Quando perdi devi sbollentare la rabbia e ti devi ricordare quello che sei. Perché non è che si può ogni volta ricominciare dalla serie C. Così quest'anno possiamo celebrare il 13esimo anno in Europa ed è un record». 

Contro il Genoa, per l'ultima gara dell'anno, il Napoli annuncia non solo una promozione sui prezzi dei biglietti (chi compra un tagliando, paga la metà il secondo) ma anche una celebrazione particolare per l'addio di Lorenzo Insigne. Quella della prossima settimana, sarà infatti la sua ultima apparizione al Maradona con la maglia azzurra. Formisano, responsabile marketing, annuncia anche: «Il prossimo anno dovrebbe ripartire anche la campagna abbonamenti che per via del Covid è sospesa dal 2020». 

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Il Mattino