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Tempo di conferenza stampa questa mattina per Morgan De Sancits, il neo direttore sportivo della Salernitana si è infatti presentato ufficialmente alla piazza granata (con lui Giulio Migliaccio responsabile area tecnica e Simone Lo Schiavo capo scouting): «Voglio fare il miglior lavoro affinché la Salernitana abbia i successi che merita. Sento profondamente la responsabilità ma sono anche certo che, per quello che è stato il mio percorso da calciatore prima e da dirigente poi, questo si trasformerà in energia positiva, adrenalina, coraggio e idee, quello che serve a una società che ha deciso di seguire una nuova strada, speriamo la più soddisfacente possibile davanti a sé. L’obiettivo è la salvezza. Lo dico con grande entusiasmo che voglio trasmettere ai tifosi, anche salvarsi alla penultima giornata sarebbe un grande risultato. Sto cercando di far passare l’idea che abbiamo bisogno di consolidarci in categoria, mi aspetto che i tifosi ci siano vicini dall’inizio alla fine».
Inevitabile, poi, parlare di calciomercato, cominciando dal modulo: «La base di partenza è un 3-5-2 aggressivo e arrembante, ma Nicola non è un integralista. Quando la rosa sarà completa capirà quale sarà la soluzione tattica migliore», chiarisce subito De Sanctis che poi prosegue dicendo: «Puntiamo tutti a un rafforzamento della rosa. Sono abbastanza consapevole che di tempo non ce ne sarà tanto perché il 7 agosto avremo la prima di Coppa Italia e poi ci saranno quattro gare di campionato prima della chiusura del mercato. Vogliamo chiudere il più presto possibile tutte le operazioni per consegnare al mister la miglior rosa possibile, ma non vogliamo farci prendere dalla fretta».
Questione nomi: «Quelli che non sono usciti non li farò, nell’interesse della Salernitana che devo preservare. Botheim (attaccante del Bodo Glimt, ndr)? C’è stato un tentativo di inserimento di una società estera prestigiosa ma noi siamo molto vicini, pensiamo di poter chiudere la questione a breve.
Ma in entrata non mancano i nomi, specie per il reparto offensivo: «Pinamonti, Joao Pedro e Sanabria? Da alcuni abbiamo avuto una chiusura repentina, ma siamo stati interessati e lo siamo ancora. Ounas e Petagna? Il primo non è il tipo di giocatore da 3-5-2, non lo valorizzeremmo. Sul secondo potrebbero esserci sviluppi ma dipende dal Napoli. Cavani? Quando il presidente si espone in maniera così chiara parlando di sogno e non obiettivo, da parte mia c’è anche un sussulto di entusiasmo. Cavani è alla portata del presidente. Lasciamo il sogno aperto e l’idea del presidente che magari si convince e fa un regalo a tutti, compresi noi. Bradaric e Lihadji? Trattativa vera, ma appena iniziata con il Lille».
Non solo nuovi arrivi, ma anche riconferme o ritorni: «Bonazzoli? Abbiamo deciso di non riscattare nessuno dei giocatori. In quel momento lì non ero nel pieno delle mie funzioni ma penso che la società abbia fatto una scelta logica nel non riscattare alle condizioni concordate nei mesi precedenti. Nel suo caso, è quel giocatore, rispetto a tutti gli altri, che penso fortemente di riportarlo, per ora però credo ci sia più voglia da parte della Salernitana che da parte del giocatore e del suo staff. Éderson? Discorso anche quello affrontato in maniera diretta da Iervolino con Percassi, mi è stato detto che si erano create le condizioni necessarie per il trasferimento che prevedeva Lovato come contropartita. Nello specifico, però, non c’erano le condizioni soddisfacenti per Éderson per andare all’Atalanta, per cui ieri ho parlato con lui e abbiamo deciso che continuerà con la Salernitana. Lo cederemo solo a condizioni irrinunciabili. Non è escluso, comunque, che ci muoveremo lo stesso su Lovato. Mazzocchi? Non è in uscita».
In chiusura, poi, un commento sull’ex ds Sabatini: «È stato anche il mio direttore. Mi lega affetto, ammirazione, nonché sentimenti personali. Non ho trovato assolutamente muri sul mercato. Le difficoltà che ho trovato rappresentano l’idea di alcuni giocatori di alto profilo di condividere il progetto Salernitana. Gli agenti fanno gli interessi dei giocatori, a volte non coincidono con le idee del club».
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