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Il muro è quello dell'Udinese, un ostacolo che il Napoli ha già superato tante volte in passato: dal Pampa Sosa a Inler, Armero, Quagliarella e pure Allan. Fino a Meret. Oggi, invece, la pietra preziosa friulana si chiama Gerard Deulofeu, una vecchia conoscenza azzurra sulla quale Pozzo ha messo le mani già qualche anno fa, prima portandolo a splendere in Inghilterra con il Watford, poi spostandolo in Italia, dove aveva già brillato ma senza la continuità mostrata quest'anno in maglia bianconera.
Non solo i 13 gol e i 5 assist a referto nella stagione - che anche sanno fare la differenza per gli appassionati - ma è stata soprattutto la continua leadership dello spagnolo (con origini francesi) a saltare all'occhio degli addetti ai lavori. Il talento di Deulofeu è noto da anni - altrimenti non avrebbe indossato a lungo la maglia del Barcellona - la sua attitudine mentale invece è venuta fuori a Udine, con i gradi di capitano in pectore e una stagione da protagonista. Tanto basta per accendere la lampadina di Giuntoli, che a Napoli lo porterebbe sia per sostituire Lorenzo Insigne (già partito) che per sopperire alla mancanza eventuale di Dries Mertens (in probabile partenza).
C'è però quel muro da superare: 25 milioni la prima richiesta dell'Udinese, ma Pozzo conosce bene Aurelio De Laurentiis e ha già fatto un passo avanti chiedendo 20 milioni. Una cifra comunque di tutto rispetto per un calciatore che ha già passato la boa dei 28 anni. Il Napoli partiva da molto più giù, si è spinto fino a 15 e ci ha aggiunto anche i bonus. La distanza c'è ancora ma non è insormontabile. E soprattutto c'è il placet del calciatore che indosserebbe volentieri l'azzurro. Nell'inverno del 2018 avrebbe già potuto conoscere un Napoli in lotta per lo scudetto, stavolta invece potrà essere protagonista dell'ennesima ripartenza. Con Luciano Spalletti già pronto ad affidarsi alle sue magie.
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