Mancano poche ore al big match di San Siro, che vedrà affrontarsi Milan e Juventus. Eppure quest’anno, dopo tante vittorie, i campioni in carica rischiano di non...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Giovanissimo, ma ha già spalle belle grosse da poter reggere il peso di una piazza importante come quella di Milano. Dalla sponda rossonera, quella ancora a caccia del riscatto in questa stagione, dopo il mercato straripante del club e la falsa partenza in campionato. E lui, Gigio, bersagliato quest’estate per un rinnovo che tardava ad arrivare. Ma questa sera con la Juventus arriva il suo momento. Donnarumma da una parte, Buffon dall’altra, a guardarsi da una porta all’altra. L’esperienza di un campione difronte alla caparbietà di un giovane talento.
Proprio contro la Juventus il portiere rossonero ha fatto le sue parate migliori: lo stesso Higuain non è mai riuscito a violare la sua porta. Dal rigore parato lo scorso dicembre a Dybala in quel di Doha che regalò la Supercoppa Italiana al Milan, fino a quel volo che tolse dall’incrocio dei pali il tiro di Khedira proprio nel finale dell’ultimo Milan-Juventus vinto dai rossoneri 1-0 tra le polemiche dopo il goal regolare annullato a Pjanic. «Quello di Doha fu forse il mio intervento più importante – ammette il giovane Gigio – ma ricordo fra le mie parate più belle anche quella su Sneijder in Nazionale contro l’Olanda».
Ora però tanti obiettivi da raggiungere con la maglia del Milan: «Con tanti giocatori forti non è semplice trovare subito la chimica giusta per metterli insieme, però il campionato è lungo e noi siamo combattivi. Chi mi ha sorpreso dei nuovi? Conti è veramente forte. E Cutrone è pazzesco: se non fa gol si incazza. Anche se vinciamo, se non segna esce dal campo incazzato».
E quest’anno c’è una fortuna in più, insieme in rossonero i due fratelli di Castellammare di Stabia: «Avere Antonio come compagno di squadra mi stimola da un lato e mi rasserena dall’altro. È un sostegno. In ritiro dividiamo la camera, in allenamento scherziamo e questo aiuta molto a sopportare gli esercizi». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino