Fabio Lucioni ha raccontato la sua verità. Il capitano del Benevento ieri a Roma è stato ascoltato per circa mezz'ora da Alberto Cozzella, Procuratore Capo di...
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«Sono sereno - ha affermato Lucioni al termine dell'audizione - ho fiducia nella giustizia e spero che tutto possa risolversi in tempi brevi e nel migliore dei modi. Non ho alcuna responsabilità diretta e mi auguro solo di tornare al più presto in campo».
Il difensore centrale giallorosso ha spiegato che lo spray cutaneo contenente il clostebol metabolita (si tratta del Trofodermin, farmaco di uso abbastanza comune), un anabolizzante inserito nella lista delle sostanze proibite dalla Wada (l'organizzazione mondiale per la lotta al doping) e classificato come steroide androgeno di natura esogena, gli è stato somministrato dal medico sociale, in una sola occasione, al termine di una seduta di allenamento per curare una ferita alla gamba che faticava a cicatrizzarsi. La strategia difensiva è palese: al difensore il farmaco (sulla cui scatola esterna è impresso il disco rosso con la dicitura doping) non è neppure passato per le mani, ma l'applicazione è stata effettuata direttamente dal medico sociale.
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Il Mattino