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Domenica il Napoli sarà ad Empoli, dove si giocherà le ultimissime chance per rientrare in corsa per lo scudetto dopo aver conquistato un punto nelle due partite interne contro Fiorentina e Roma. È qui, nello stadio Castellani, che sette anni fa Aurelio De Laurentiis “scoprì” Sarri, il tecnico che lo avrebbe portato a un passo dal titolo nel 2018.
Sulla panchina azzurra c'era Rafa Benitez, che si avviava a chiudere il tormentato secondo anno napoletano: vinta la Supercoppa a Doha, la squadra fallì la qualificazione alle finali di Coppa Italia e di Europa League, con il maestro spagnolo che lanciò accuse chiare al presidente per non avere rispettato i patti del 2013, quando gli venne promesso un progetto di sviluppo non solo tecnico del Napoli. La sera del 30 aprile 2015 ad Empoli, contro i grintosi e bene organizzati toscani guidati da quell'allenatore in tuta nato a Bagnoli con l'accento fiorentino, il Napoli giocò una delle sue peggiori partite, perdendo per 4-2. E proprio quella sera De Laurentiis venne colpito da Maurizio Sarri e dal suo 4-3-3.
Il rapporto si sarebbe concluso con l'omaggio di cinquantamila tifosi napoletani a Sarri dopo la vittoria sul Crotone al San Paolo e l'esonero in tv, con le immagini dell'incontro tra De Laurentiis e Ancelotti negli uffici della Filmauro in Via XXIV Maggio a Roma. Maurizio aspirava al contratto della vita e i suoi tentennamenti infastidirono il patron. Il tecnico prese la via di Londra, dove vinse l'Euroleague alla guida del Chelsea prima di rientrare in Italia e andare a sedere, per un anno solo (e uno scudetto), sulla panchina della Juve, tradendo una promessa fatta al popolo azzurro.
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