MELBOURNE Come nella macchina del tempo: il tennis riavvolge il nastro e a Melbourne ci regala un ritorno al passato unico. Oggi Federer ha fatto un passo nella storia, anzi...
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Nuovo capovolgimento nel terzo parziale, dominato dallo svizzero (6-1). Il maiorchino è un osso duro, ha l’orgoglio del campione vero: ha ripreso a macinare frulloni di diritto, Roger è indietreggiato quel tanto che è bastato a Nadal per fare suo il set (6-3). Nel quinto Rafa è partito strappando subito il turno di battuta al rivale, che però si è riportato sotto (3-3). La svolta sul 4-3, quando Federer ha nuovamente centrato il break. Quello decisivo. Quando lo svizzero è andato a servire sul 5-3 sulla Rod Laver Arena è calato un silenzio religioso: al secondo match point, quello buono, ecco il boato.
King Roger è nella leggenda: a 35 anni ha trionfato vincendo tre incontri al quinto set, con Nishikori agli ottavi, con Wawrinka in semifinale e con Nadal in finale. I suoi numeri sono mostruosi: non conquistava uno Slam da quasi cinque anni. Ventotto finale con 18 successi e 10 sconfitte. A 35 anni e 174 giorni è il più anziano vincitore Slam dell’era open dopo Ken Rosewall. La finale giocata oggi è la centesima partita a Melbourne con un bilancio di 87 vittorie e 13 ko. Solo l’americano Connors ha disputato almeno 100 incontri nello stesso Slam nell’era open: 102 a Wimbledon e 115 agli US Open. Federer al momento ne conta 95 a Wimbledon, 89 agli US Open e 81 al Roland Garros. E la storia continua. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino