«Di quel giorno ricordo la telefonata di Parente. Mi disse “Buongiorno, Presidente”, e io risposi “Ma Presidente di che?” Pensavo d uno...
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«Il Napoli di oggi lo seguo ancora, sono da sempre tifoso azzurro e non potrebbe essere altrimenti». Ferlaino non sarà più il Presidente ufficiale, ma resta primo supporter della squadra oggi di Ancelotti. «Ma vedo solo i primi tempi, nei secondi c’è troppa tensione e non riesco a reggerli», scherza nell’attesa che cominci il pranzo. Ma come si fa a rivivere i fasti dell’epoca Ferlaino? «Il più grande regalo che posso aver fatto al Napoli resta il mio lavoro, mi sono sempre impegnato durante tutti i trentatré anni in cui sono rimasto alla guida, è stato il miglior regalo che potessi fare prima a me stesso. A De Laurentiis non darei nessun consiglio, sa cosa fare e poi se pure gliene dessi qualcuno nemmeno lo sentirebbe», sorride l’ingegnere. Oggi, al lungomare, il ritrovo di tanti vecchi amici. Giornalisti ed ex calciatori si sono rivisti per festeggiare mezzo secolo da quella famosa chiamata di Parente. Spiccano i volti di Vinicio e Bruscolotti, simboli della storia del club. «Mancano ancora sei ore», precisa Ferlaino. «Quando mi hanno detto che si avvicinava questa data, ho cominciato a telefonare a qualche amico. Ho riscontrato subito tanta voglia di rivedermi, è la cosa che mi ha fatto più piacere».
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Il Mattino