Figc a muso duro, l’ultimo attacco dei dissidenti ha spazientito Gravina

Figc a muso duro, l’ultimo attacco dei dissidenti ha spazientito Gravina
La paura di finire in serie B è enorme. A questo si aggiunge una guerra a cielo aperto contro il presidente Gravina portata avanti dalla più piccole con qualche big...

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La paura di finire in serie B è enorme. A questo si aggiunge una guerra a cielo aperto contro il presidente Gravina portata avanti dalla più piccole con qualche big che strizza l’occhio. Nasce così l’ultima idea dei perennemente contrari. Un partito che ha in Urbano Cairo, presidente del Torino, l’esponente più focoso. L’ultima idea nata nell’Assemblea di Lega di venerdì rappresenta un suicidio sportivo. Soprattutto per la prossima stagione. Il blocco delle retrocessioni, di fatto, rovinerebbe due campionati. Una strategia poco lucida visto che non ha tenuto conto del parere delle altre leghe. Non far retrocedere le squadre vorrebbe dire che la prossima serie A sarebbe a 23 squadre (impossibile bloccare anche le promozioni) la B a 24 e la Lega Pro addirittura a 69. Questo significherebbe non portare a termine nemmeno il torneo 2020-21, già stretto e senza più slot disponibili con 20 club, figuriamoci con 3 squadre in più. Un attacco cieco e a testa bassa quello portato avanti da Torino, Udinese e Sampdoria seppur votato da 16 presidenti.


Quello che a Milano, venerdì sera, è passato come un golpe, domani si tramuterà in un fallimento. Il numero uno della Figc, Gravina è molto irritato e promette la linea dura. La proiezione di voto del Consiglio Federale è 18 a 3. Oltre a quello di Gravina sicuramente contrari sono la Lega B (uno), la Lega Pro (tre), i dilettanti (sei). Voteranno no anche l’associazione arbitri, i calciatori (quattro) e gli allenatori (due). A logica, solo la Lega di A dovrebbe schierarsi a favore. Ma il numero uno federale è sereno anche nel caso in cui i falchi siano molti di più. L’articolo 218 del decreto Rilancio infatti va in soccorso della Figc che, in virtù dell’eccezionale situazione creata dall’emergenza Covid-19, avrà «ampi poteri per derogare dalle norme previste dall’ordinamento sportivo in merito alle decisioni che prenderà sullo stop o meno dei campionati, comprese le classifiche finali e provvedimenti organizzativi per la stagione prossima». Gravina andrà dritto per la sua strada. Tornano anche gli spareggi tanto invisi ali club. «In caso di nuovo stop, se ci saranno i tempi tecnici per giocarli ricorreremo a playoff e playout». Resta comunque anche il piano algoritmo che non assegnerà lo scudetto ma retrocessioni e piazzamenti Uefa. 


Intanto si lavora per far tornare i tifosi negli stadi. C’è la proposta di far entrare 500 persone, scelte tra gli eroi anti-Covid, alla finale di coppa Italia di Roma del 17 giugno. Serve l’ok e la pianificazione con il governo. A dare una spinta in più ci ha pensato anche il presidente della Fifa, Infantino: «Cercheremo di andare oltre le misure temporanee e per garantire che i tifosi siano riammessi in modo sicuro negli stadi». In arrivo anche il «Piano Marshall» di aiuti al calcio, si stanno stabilendo parametri di equità e trasparenza. Infine la Commissione di primo grado delle licenze Uefa della Figc ha deliberato di rilasciare la Licenza per la stagione sportiva 2020/2021 a 16 società di serie A maschile e a sei società di serie A femminile.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino