Sebastian Vettel che girava con le mutande sopra le tute per prendere in giro la normativa FIA che obbligava i piloti a indossare quelle ignifughe. Lewis Hamilton che si era...
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L'ultima uscita, piuttosto assurda a dire la verità, dei burocrati FIA riguarda i festeggiamenti che si verificano al termine di un Gran Premio. Specifichiamo: quando chi comanda il Gran Premio inizia ad affrontare l'ultimo giro, i componenti del suo team escono dal box per salutare il loro pilota che sta per tagliare il traguardo da vincitore. Il personale del team si arrampica sulle protezioni che separano la pista dalla corsia box ed esulta al suo passaggio.
A dire la verità, ciò accade non solo per il primo classificato, ma anche per chi lo segue sul podio generalmente. Tutto molto bello e cinematografico. Ebbene, la FIA, su iniziativa del direttore di gara Niels Wittich ha deciso che «è vietato arrampicarsi su una recinzione del muretto box in qualsiasi momento». Va da sé che nella storia della F1 non si sono mai registrate situazioni di pericolo per tale motivo, neanche quando Colin Chapman, mitico boss della Lotus, entrava in pista e lanciava in aria il suo iconico berretto per salutare il successo dei suoi piloti.
Si rimane attoniti davanti a queste prese di posizione FIA. Il momento della vittoria è liberatorio in tutti gli sport, ma in F1 si vuole castrare, termine quanto mai appropriato, giorno dopo giorno ogni manifestazione gioiosa, di libertà, di sfogo. E' incredibile, ma è tutto vero. Tutti soldatini, i piloti, gli ingegneri, i meccanici, chi è parte dell'organigramma di una squadra. L'augurio è che tutti se ne freghino bellamente e che si continui a festeggiare come si deve. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino