Francesco Pio Esposito: «Da Castellammare al sogno Mondiale»

Il 17enne attaccante dell’Inter ha trascinato l’Italia alla semifinale Under 20: «Avevo 5 anni quando sono andato via con la mia famiglia ma i ricordi restano»

Francesco Pio Esposito
Il criterio per poter essere inseriti nella lista dei convocati da un ct di una nazionale per il mondiale Under 20 del 2023 era semplice: bisognava essere nati dopo il 1°...

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Il criterio per poter essere inseriti nella lista dei convocati da un ct di una nazionale per il mondiale Under 20 del 2023 era semplice: bisognava essere nati dopo il 1° gennaio del 2003. Ma Francesco Pio Esposito ha saltato in lungo, conquistando un posto nell’Italia pur essendo addirittura nato il 28 giugno del 2005. Due anni «sotto età», due anni compensati da qualità e caratteristiche da predestinato. D’altra parte il Dna difficilmente sbaglia. Francesco Pio - attaccante della Primavera dell’Inter con 15 gol segnati in campionato - è il terzo fratello di una famiglia con il pallone che rotola nel sangue al posto dei globuli rossi. E la maglia delle giovanili azzurre le hanno indossate tutti: Salvatore (2000) e Sebastiano (2002). Francesco Pio ha aspettato i quarti contro la Colombia per mettere il primo timbro al Mondiale staccando il pass per la semifinale di venerdì con la Corea (ore 23 italiane, diretta sulla Rai).

E ora?
«Direi che agli occhi di tutti sta andando bene. Siamo una squadra forte e un grande gruppo».

Ma nella testa cosa c’è?
«Non vedo l’ora della prossima partita perché ho voglia di giocare e di vincere».

Ma lei, che è ancora minorenne, come le vive le vigilie delle partite così importanti?
«Sono uno abbastanza tranquillo. Poca ansia, se non quella di voler giocare. Non vedo l’ora che arrivi la partita. Anche perché queste sono partite belle».

Nel 2023 una delle cose più comuni sono i gruppi si famiglia su Whatsapp. Ci sveli cosa ha letto accendendo il cellulare dopo la gara con la Colombia.
«Tutti mi hanno fatto i complimenti e mi hanno mandato i cuori azzurri come l’Italia».

Iniziamo dal papà.
«È molto orgoglioso di me così come dei miei fratelli. Ma allo stesso tempo è uno che non te lo fa vedere. Usa la tecnica del bastone e della carota. E soprattutto ti dice tutto in faccia».

Ma a proposito di papà: lei è nato a Castellammare di Stabia, eppure l’accento non sembra essere di queste parti.
«È un’impressione. Soprattutto quando parlo durante le interviste l’accento si nota meno, anche perché oramai sono 13 anni che mi sono trasferito a vivere al nord, ma in famiglia parliamo in napoletano».

Che ricordi ha di casa?
«Dell’infanzia a Castellammare ricordo le partite che facevo da piccolo con i miei amici del rione Cicerone. Mario, Luigi, Catello: solo loro sanno quanti pomeriggi abbiamo passato a rincorrerci e a fare gol».

Gol che ha imparato dai suoi fratelli. Sebastiano gioca nello Spezia, Salvatore nel Bari: i consigli che le danno? 
«Da Seba ne ricevo maggiormente di campo, anche per il ruolo, siamo entrambi attaccanti, mentre Salva mi dice tante cose anche extra calcio».

Ma c’è una cosa che vorrebbe rubare a loro due?
«Di entrambi mi piace tanto il modo di calciare le punizioni».

Mentre singolarmente?
«Da Salvatore prenderei la tranquillità quando ha la palla nei piedi, mentre da Sebastiano la grandissima tecnica di base. Direi: serenità e tecnica. E poi, come detto, da entrambi quella capacità di tirare le punizioni».

Ma torniamo in Argentina e al vostro Mondiale. Siete tra le prime quattro del mondo: che messaggio state mandando al calcio italiano?
«Siamo una bellissima realtà e stiamo dando tutto in campo. Stiamo dimostrando che in Italia i giovani ci sono. Ma ora vogliamo arrivare fino in fondo e non ci manca davvero nulla per farcela».

L’avversario da battere?
«Ora dico la Corea che affronteremo in semifinale, poi si vedrà. Anche se secondo me non c’è una favorita per il torneo, non c’è una squadra che mi fa più paura delle altre. Abbiamo dimostrato che siamo l’Italia e andiamo in campo senza paura».

Questo mese di giugno vuol dire tante cose per la sua famiglia: lei si gioca il Mondiale Under 20, Salvatore la salvezza con lo Spezia e Sebastiano la promozione con il Bari.
«Speriamo che questa diventi l’estate degli Esposito. Per ora è ancora tutto un punto interrogativo».

Appuntamento in serie A con i suoi fratelli?
«A chi non piacerebbe giocare in serie A?».

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Il Mattino