Disorientamento, vertigini. Perché sono giorni senza certezze, e si sa che di certezze si vive. Eppure Aurelio De Laurentiis, dal suo isolamento romano, ne va alla ricerca....
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La questione è tutta nel volersi venire incontro sul nuovo accordo. Ovvero, se De Laurentiis è pronto a ridiscuterlo: entro il 30 aprile (ma le date, di questi tempi, hanno un peso relativo) il Napoli può comunicare al tecnico la volontà di non andare avanti nel rapporto siglato che ha durata fino al 30 giugno 2021. Senza comunicazioni, il contratto in vigore viene prolungato, automaticamente, di un'altra stagione. Con compenso di 1,5 milioni di euro, compresi i diritti di immagine che Gattuso ha ceduto solo in parte al Napoli. Nel caso di rinnovo automatico, Gattuso avrebbe 10 giorni di tempo per far - eventualmente - scattare la clausola rescissoria che ha fatto inserire nel contratto: può liberarsi dal Napoli pagando una penale di circa 600mila euro. Ma non si arriverà al 30 aprile senza aver ridiscusso il tutto. E senza aver trovato una intesa. L'idea di De Laurentiis è far firmare un triennale nuovo di zecca a Ringhio: con cifre e clausole differenti. Ma conservando la solita opzione che prevede, alla fine di ogni stagione, sia per il club che per il tecnico, una via d'uscita (insomma, come anche nei contratti di Benitez, Sarri e Ancelotti). Gattuso è pronto a firmare, vuole restare a Napoli e salvo colpi di scena, resterà a Napoli.
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Gattuso ha accettato il club azzurro rinunciando ad almeno cinque dei suoi collaboratori storici, riducendo lo staff all'essenziale. Ma adesso Gattuso vorrebbe avere carta bianca per completare la sua squadra di collaboratori tecnici. De Laurentiis non dirà di no. E anche su come rinforzare la squadra c'è comunione di intenti: nell'ultimo incontro a Castel Volturno, a inizio marzo, i due hanno parlato solo di possibili cessioni. Senza entrare nel merito del contratto. E Gattuso non ha alzato muri. Sa che ci sarà qualche partenza, sa che anche il rinnovo di Mertens non è così scontato, ma chiede di ripartire da qualche punto fermo, come per esempio Zielinski. Il club ha deciso che ci saranno cessioni di livello e Gattuso lo ha accettato. La strategia è quella di rifondare il gruppo, rivoluzionando centrocampo e attacco. Sul mercato si cercherà soprattutto qualità: perché una delle condizioni essenziale è che Gattuso accetta un Napoli rivoluzionato, ma non ridimensionato. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino