Il Napoli si avvicina alla gara di questa sera cercando di tenere a bada il trauma che si porta dietro dal 2 settembre. Quella notte, proprio a Genova, Ancelotti subì...
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Indizi ne ha dati ieri, ma hanno lo stesso valore delle mollichine di Pollicino. Ecco, in base ai sussurri che arrivano da dietro il bunker del centro tecnico, Carlo ha provato due coppie d'attacco, uno composta da Milik e Insigne e l'altra da Ounas e Mertens. Poiché si fatica a immaginare che Lorenzo possa andare in panchina, ecco che l'impressione è che il duo d'attacco sia composto dal polacco e dal Magnifico. Attenzione a una tentazione: il tridente. Il Genoa (che non batte il Napoli da 12 gare) gioca con tre dietro in difesa ed è probabile che, dovesse il match mettersi in salita, Ancelotti possa affidarsi ai tre tenori. D'altronde Mertens sta bene, ha recuperato dalla botta alla spalla e quindi se verrà escluso sarà per ragioni tecniche.
Carlo ha spiegato alla squadra che stasera sono loro che recitano la parte del Psg e che devono stare attenti alla voglia del Genoa di stupire. A leggere le individualità non ci sarebbe storia tra Genoa e Napoli, come magari non c'era martedì scorso sulla carta. Ma poi si sa come va a finire quando c'è chi gioca da squadra e chi no. Dunque, poiché non vuole correre rischi e tenendo conto che ci sarà la sosta (partono in 14), ecco che Ancelotti tenderà ad affidarsi ai suoi punti di forza. In difesa, per esempio torna Hysaj ed è improbabile (ma non impossibile) che venga spostato a sinistra. L'albanese, infatti, non manderebbe giù il fatto che o non gioca o gioca fuori ruolo. Coppa centrale la solita con Albiol e Koulibaly e a destra c'è Mario Rui. Un po' di pathos per le scelte a centrocampo, dove le alternative sono tante e dove molto dipende anche dalle scelte di Juric. Se gioca Rog, al suo fianco assai probabile la conferma di Hamsik. Viceversa, dovesse toccare ad Allan, ecco che la sua spalle sarà Diawara.
«Deve essere la prova di maturità», dice Carlo. Il Napoli di Ancelotti in questa stagione è sembrato molto spesso una squadra adulta e responsabile, plasmata dall'organizzazione condivisa. Dopo la Champions non ha mai deluso. Anzi. Di ritorno da Belgrado, con il Torino, è stato un dominio assoluto. E anche dopo l'1-0 al Liverpool con il Sassuolo (2-0) non ci sono state particolari sofferenze. Dopo il 2-2 di Parigi, la prestazione con la Roma è stata di alto livello. Dunque, perché preoccuparsi? Ma Ancelotti non si fida. E fa bene. Tiene i suoi sulla corda, vuole godersi la sosta e non rovinare tutto proprio come la notte con la Sampdoria. Insomma, Ancelotti metterà un po' di cera nelle orecchie della sua ciurma per evitare che ascoltino il canto delle sirene, ovvero tutti i complimenti per la forza mostrata nel girone in Champions. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino