La Gevi sparisce nel 3° quarto: Agrigento ringrazia e stravince

La Gevi sparisce nel 3° quarto: Agrigento ringrazia e stravince
Un terzo quarto da film horror, perso 31-7, manda ko la Gevi a Agrigento. Una trasformazione veramente incredibile quella della squadra azzurra rispetto al team intenso...

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Un terzo quarto da film horror, perso 31-7, manda ko la Gevi a Agrigento. Una trasformazione veramente incredibile quella della squadra azzurra rispetto al team intenso e convinto delle ultime 4 gare. La Gevi si è liquefatta davanti all'aggressività dei siciliani (83-68) dimenticando nello spogliatoio la difesa bunker che aveva incantato nelle quattro gare vinte. Un ko che ovviamente ci poteva stare contro la seconda in classifica, ma che ha sorpreso per il modo in cui è arrivato. In avvio, pur difendendo davvero male, i partenopei erano passati in vantaggio grazie a uno Iannuzzi superbo, (entrato dopo 7’ al posto di uno Sherrod in difficoltà contro Easley) e grande protagonista con 14 punti in pochi minuti, oltre a difesa e rimbalzi. Poi, dopo 8' il cambio da parte di coach Sacripanti che lo ha tolto dal campo, forse per preservare le sue energie per la seconda parte ma spegnendo così quel momento magico. Roderick troppo in campo: per lui 1/11 al tiro, una serata no, nervoso e distratto. Male anche Monaldi. Da salvare Iannuzzi (18 e 9 rimbalzi) e Sandri (19). Gli azzurri sono ancora ottavi, ma ci sarà da soffrire.


Queste le dichiarazioni di coach Sacripanti: «Sapevamo che Agrigento è un’onda di energia quando tira nei primi otto secondi dell’azione. La gestione del ritmo era fondamentale e l’abbiamo fatto per trenta minuti. Nei primi tre minuti di gara non abbiamo avuto l’approccio giusto e negli ultimi sette minuti del terzo quarto Agrigento ci ha letteralmente sovrastato. In casa la Fortitudo ha una forza fuori dal comune in termini di intensità, aggressività e gioco senza palla. La squadra ci ha provato, ma non siamo stati costanti nei 40’ di gioco. Non posso dare la colpa ai ragazzi, è stato difficile gestire le rotazioni anche per me considerate le condizioni di Mastellari, colpito da un attacco influenzale, e di Roderick che durante la gara non si è sentito molto bene». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino