Un oligarca ucraino innamorato di Napoli, con la voglia di creare un grande progetto sportivo nella città che lo ha conquistato in una settimana. «Bellissimi luoghi,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Come le è entrata Napoli nel cuore?
«Attraverso la conoscenza che ho fatto in una settimana, non solo del settore sportivo, e il discorso vale anche per il mio staff, letteralmente conquistato da quanto ha visto e vissuto. Sono rimasto in particolare colpito dalla visita nel Rione Sanità, dove avevamo portato atleti iscritti alla Isl per un incontro con i ragazzi che vivono in quel quartiere. È un ambiente che mi ha ricordato la città dove sono nato, Zaporizhia: c'è la stessa grande voglia di emergere e di affrontare nuovi progetti. Ricordo che da quel laboratorio ucraino, a suo tempo, vennero fuori grandi idee e personalità. Noi ci eravamo avvicinati alla città, preferendo questa sede ad altre per la tappa italiana di Isl (c'era la proposta di Torino, ndr), perché Napoli fa letteralmente impazzire gli americani».
Alla Scandone vi sono stati due giorni di grandi gare e di tutto esaurito sugli spalti, con il forte richiamo della presenza di Federica Pellegrini, la Divina, e Caeleb Dressel, vincitore di 8 medaglie ai Mondiali.
«Ho avuto la possibilità di assistere a tante importanti competizioni sportive nella mia vita, dal calcio al nuoto, dalle Olimpiadi alle finali di Champions League, e devo dire che la passione dei napoletani è davvero unica. Non è una frase di circostanza. Questa formidabile passione riesce ad esaltare gli atleti, come è accaduto nella piscina Scandone».
La Isl, al primo anno, ha fatto tappa a Dallas dopo Napoli: c'è la possibilità di rivederla a Fuorigrotta tra un anno?
«Mi piacerebbe e, alla luce di quanto abbiamo visto, penso che il discorso si possa allargare».
In che senso?
«Il mio interesse è promuovere lo sport. L'ho spiegato a de Magistris e a coloro che a Napoli ci hanno supportato nell'evento. Con il sindaco ci siamo confrontati sulla possibilità di organizzare altre competizioni in città, andando al di là della Isl, che pure è un evento di grande qualità perché vi partecipano le stelle del nuoto e c'è una copertura televisiva internazionale».
Qual è il suo progetto per Napoli?
«Eventi multisportivi, dunque non collegati a una sola disciplina. Ciò è possibile in questa città perché c'è grande interesse verso lo sport, ovviamente a cominciare dal calcio. Abbiamo già cominciato a studiare. Non si potrebbe organizzare subito, ma nel 2021».
Cosa occorre, oltre alla disponibilità del Comune, proprietario dei più importanti impianti, per fare di Napoli una capitale mondiale dello sport?
«Per raggiungere questo risultato occorrerebbero tre elementi: buoni impianti, bravi allenatori e competizioni di alto livello».
Come procede il progetto della Isl, che vede tra i promotori anche il tecnico italiano Andrea Di Nino?
«Bene. Siamo soddisfatti del lavoro e pensiamo di implementarlo. Abbiamo già deciso che nella prossima stagione estenderemo da otto a dieci i club di nuotatori impegnati nel torneo, con almeno ventisette match. Verificheremo la possibilità di salire fino a dodici squadre, con un ulteriore incremento di appuntamenti, per far crescere l'interesse dei nuotatori, che vengono messi sul livello anche economico di atleti di altri grandi sport, e dei tifosi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Mattino