Il calcio campano chiede al governo: «Ci facciano ripartire come in serie D»

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La Campania del calcio non ci sta. L'ulteriore sospensione da parte del Governo di tutte le competizioni e gare dilettantistiche si sta abbattendo come uno tzunami nel mondo...

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La Campania del calcio non ci sta. L'ulteriore sospensione da parte del Governo di tutte le competizioni e gare dilettantistiche si sta abbattendo come uno tzunami nel mondo del calcio regionale che chiede a gran voce di ripartire, allo stesso modo della serie D, campionato a carattere nazionale e diviso, per protocollo, da quello regionale, solo per i tamponi effettuati 48 ore prima di un match. E così arriva l'iniziativa inedita: capitani, allenatori e preidenti di 112 squadre regionali di Eccellenza e Promozione, hanno sottoscritto un documento di sensibilizzazione indirizzato al presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Cosimo Sibilia, ed a quello del Comitato Regionale Carmine Zigarelli affinché sensibilizzino il governo per la ripartenza del calcio campano. Uniti nello spogliatoio e nel momento del bisogno. Capitani ed allenatori dei club di eccellenza e promozione della Campania, hanno deciso di affrontare in prima persona la questione legata alla  decisione emanata dal governo nell’ultimo Dpcm DEL 16  gennaio, di sospendere ulteriormente  tutte le competizioni e le gare dilettantistiche fino alla data del 5 marzo.«La notizia - scrivono i protagonisti del calcio campano - ha generato preoccupazione e perplessità in tutto il bacino di operatori che gravitano intorno all’emisfero in questione (calciatori, allenatori, dirigenti, addetti ai lavori), ma soprattutt , ha sollevato fortissimi dubbi sulla motivazione di non equiparare il protocollo applicato alle squadre di serie D anche ai campionati di promozione ed eccellenza». 

L’iniziativa, organizzata dai calciatori Borrelli dello Sporting Barra e Silvestro del Villa Literno, oltre a sensibilizzare l’opinione pubblica, ha già riscosso un notevole riscontro di adesioni e partecipazione.

 A Sibilia e Zigarelli, unici rappresentanti e delegati dell’intero movimento dilettantistico, si chiede una «assunzione di responsabilità nella presentazione al ministro dello sport ed alla commissione tecnico – scientifica, di un protocollo analogo a quello presentato ed adottato dalle società di serie D, nonché,  la  possibilità di stabilire e stipulare eventuali convenzioni per l’analisi rapida e test molecolari da poter consentire lo svolgimento delle competizioni in totale sicurezza». Silvestro e Borrelli fanno notare che  «in Campania tra eccellenza e promozione siamo 112 squadre per 2800 tesserati. Se solo di questi 2800, percepissero il bonus sport e salute 500 tesserati, lo Stato starebbe mettendo a disposizione 400.000 euro mensili. Se questi 400.000 euro li usassimo per tamponi settimanali, diviso 112 società fa 3571 euro a disposizione e ogni mese altro che tamponi che potremmo fare». Attualmente il protocollo della serie D prevede un tampone obbligatorio il cui costo è suddiviso tra società (7 euro) e Lega Dilettanti. La cosa, chiede il mondo dilettantistico regionale potrebbe essere riproposta anche tra eccellenza e promozione.  

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Il Mattino