Pum pum. La presa di Tucson. Più che della Bastiglia. Da incorniciare il 14 luglio per il poliziotto di Caserta, protagonista azzurro nello skeet. Agguerriti avversari, 42...
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«E’ stata una gara molto sofferta, in cui abbiamo dovuto combattere con i piattelli e con condizioni climatiche instabili,– ha commentato il tiratore al termine del match–. Non posso dirmi pienamente contento del risultato. Ho lavorato tanto quest’anno, arrivando a sparare in poco più di sei mesi quasi trentamila cartucce. A questa competizione ho dedicato tante energie e tanto impegno ed ero nelle condizioni di poter giungere all’oro. In ogni caso è il tempo di festeggiare la mia prima medaglia in Coppa, che dedico al mio CT Andrea Benelli per avermi dato la possibilità di mettermi in gioco, alla Federazione Italiana Tiro a Volo che ci sostiene sempre e che quest’anno ha dato a me e a tanti colleghi della Nazionale la possibilità di fare esperienza in gare internazionali di alto livello, alla Polizia di Stato che mi permette di praticare questo sport come professionista, ai miei sponsor per il supporto tecnico e agli amici del Tiro a Volo Falco che mi sostengono quotidianamente». Non poteva mancare naturalmente un pensiero sentito e affettuoso alla famiglia e alla dolce metà da parte dello sportivo delle Fiamme Oro. «A i miei genitori che sacrificano tutto per me. Anche se l’elenco delle dediche è già lungo, una speciale va alla mia ragazza Federica, che, malgrado la lontananza imposta dalla partecipazione alle gare, non smette mai di essermi vicina con il pensiero». L’onomatopeico pum pum di Tazza colpisce ancora. Spari mirati ed esplosione di gioia a stelle e strisce.
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Il Mattino