Il mondo del podismo scrive a De Luca: «Corriamo dalle 5 alle 8 e dalle 19 alle 22»

Una immagine dell'ultima edizione della Napoli City Half Marathon
Il mondo del podismo campano si organizza con una richiesta di poter svolgere la propria attività di allenamento, dalle 5 alle 8 del mattino e dalle 19 alle 22 di sera. Una...

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Il mondo del podismo campano si organizza con una richiesta di poter svolgere la propria attività di allenamento, dalle 5 alle 8 del mattino e dalle 19 alle 22 di sera. Una lettera sottoscritta da molte società della Campania inviata al presidente della Regione Vincenzo De Luca. La pratica individuale della corsa, è scritto nella nota,  sarebbe svolta nel pieno rispetto ad una distanza di non inferiore di 2 metri e in prossimità della abitazione, da atleti iscritti alla federazione di Atletica leggera, (Fidal ed enti di promozione sportiva). La richiesta sarà presentata entro domani  sottoscritta dai presidenti di tutti i team della Campania.  La richiesta arriva dopo l'invito della De Luca alle forze politiche, istituzionali, sociali e imprenditoriali a far pervenire entro sabato 18 aprile 2020, alle ore 14, le proprie sintetiche proposte e suggerimenti operativi in merito ad una ipotizzabile, prossima Fase 2 della gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19.

«In questa prospettiva, nel contesto della possibile riduzione degli obblighi di permanenza domiciliare da Lei stesso evocata - scrivono le associazioni -  le scriventi Associazioni Sportive Dilettantistiche sottopongono alla Sua attenzione e valutazione la possibilità di autorizzare, nei Suoi prossimi provvedimenti, l'esercizio in luogo pubblico dell'attività sportiva del running nei termini che si propongono di seguito».
«La pratica della corsa in luogo pubblico potrebbe essere consentita solo in ben delimitate fasce orarie, ad esempio dalle 5 alle 8 del mattino e dalle 19 alle 22 della sera, sempre che esercitata individualmente e nel pieno rispetto del dovuto distanziamento sociale (individuando a tal fine una distanza non inferiore ai 2 metri), eventualmente in prossimità della propria abitazione; In alternativa o ad integrazione si potrebbe consentire la pratica del running ai tesserati delle societá FIDAL (Federazione Italiana di Atletica Leggera) e degli EPS (Enti di Promozione Sportiva), ovverosia a coloro che ordinariamente svolgono tale attivitá in regime agonistico-amatoriale» 

Arrivando, per questa via, a permettere l'esercizio di un’attività che, oltre a produrre innegabili effetti positivi sul benessere psicofisico di chi la pratica, difficilmente si presterebbe ad essere veicolo di contagio e diffusione del virus, se esercitata alle condizioni sopra esposte.

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Il Mattino