Il Napoli in Spagna, rischio tensioni con gli ultrà Rapid di Vienna

Il Napoli in Spagna, rischio tensioni con gli ultrà Rapid di Vienna
Madrid. La giornata odierna di Europa League segna una singolare coincidenza, che gli addetti all’ordine pubblico in Spagna non esitano a definire “sgradevole”:...

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Madrid. La giornata odierna di Europa League segna una singolare coincidenza, che gli addetti all’ordine pubblico in Spagna non esitano a definire “sgradevole”: assieme allo sbarco oggi a Valenzia di 1.200 tifosi azzurri del Napoli, per l’incontro delle 19 di stasera contro il Villareal, sono in arrivo altri 3.000 ‘inchas’ del Rapid di Vienna, che giocherà alle 21 al Mestalla contro il Valencia. Non è solo ‘Marca’ a ricordare la “storica rivalità” e “i molti conti in sospeso” esistenti fra le due tifoserie, dai quali minacciano di scaturire tensioni e gravi problemi per l’ordine pubblico, già dall’atterraggio all’aeroporto di Manises. Per questo, seppure nessuno dei due incontri sia stato decretato ad alto rischio dalla Commissione permanente Antiviolenza, i servizi di sicurezza sono stati rafforzati con un centinaio di agenti supplementari, che stanno scortando le due tifoserie nelle strade della città e fino agli stadi, per impedire contatti indesiderati.


L’ultima visita dei tifosi in Spagna è stata esattamente a Villareal e, secondo la polizia valenziana, sebbene abbiano tenuto un comportamento esemplare, non si può abbassare la guardia, “vista la mancanza di feeling”, per usare un eufemismo, con i napoletani. L’origine della vecchia ruggine risale addirittura alla stagione 1958/59, durante una tournée del Napoli in Nord America, il cui clou furono le ultime due sfide, entrambe contro il Rapid Vienna, all’Ebbets Field di Brooklyn. In palio, la Fernet Branca Cup, il trofeo che sarebbe andato alla squadra autrice del maggior numero di reti. Nel primo incontro, il 28 giugno, nello stadio gremito, il rigore fischiato dall’arbitro al 40’ minuto provocò uno scontro fra Comaschi e un calciatore austriaco e le proteste degli spettatori, assiepati a bordo campo, che arrivarono ad aggredire l’arbitro.


Fu necessario l’intervento della polizia che, dopo venti minuti di interruzione, riuscì a ristabilire la calma e a riannodate la partita, col rigore battuto e infine deviato da Bugatti in calcio d’angolo. Nel secondo tempo, il predominio del Rapid sfociò nel gol definitivo della vittoria a 4 minuti dalla fine, il preludio all’invasione di campo dopo il fischio della fine. Questa volta l’arbitro e i due guardalinee ebbero la peggio, restando contusi negli incidenti, finiti in prima pagina sul New York Times. La replica, il 1º luglio, davanti a 15mila spettatori e un imponente schieramento del servizio d’ordine. La partita vide il Rapid in vantaggio dopo i primi 15 minuti e un pareggio in extremis del Napoli, con Del Vecchio, che comunque non fu sufficiente per aggiudicarsi il trofeo. A fine partita, solo scaramucce fra le tifoserie contrarie, ma anche la promessa che non sarebbe finita lì. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino