Il procuratore di Sarri: il contratto non è una nostra priorità, ne parleremo dopo il 16 maggio

Il procuratore di Sarri: il contratto non è una nostra priorità, ne parleremo dopo il 16 maggio
Per De Laurentiis è tutto chiaro: Sarri resta sulla panchina...

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Per De Laurentiis è tutto chiaro: Sarri resta sulla panchina del Napoli, entro il 30 aprile scatterà il rinnovo automatico da parte del club. Ma il procuratore del tecnico, Pellegrini, in una intervista alla Radio Crc fa alcune puntualizzazioni: «Sarri non sta aspettando che De Laurentiis faccia scattare l’opzione. Anche per necessità, Maurizio rimanda a me questa materia, ma a prescindere da ciò, del contratto non gliene frega assolutamente nulla. Il massimo sforzo di Sarri è fare un prelievo al bancomat e fare la spesa per cui chi immagina che Sarri possa pensare ai giorni che mancano al 30 aprile mi viene da ridere. Il contratto è un momento di riflessione in cui un allenatore deve confrontarsi e ha bisogno di tempo e di una predisposizione mentale. Se le sue energie servissero per vincere lo scudetto, ne avremmo già parlato, ma le energie sono tutte su Palermo-Napoli. Ne parleremo quando le partite saranno terminate ed ogni sforzo sarà stato speso per il raggiungimento del risultato. Non ho detto che Sarri resterà a Napoli il prossimo anno, il contratto non fa parte delle nostre priorità, non ci interessa, siamo impegnati a fare altro. Non mi sono confrontato con Sarri né ho intenzione di farlo, siamo concentrati su un obiettivo che è troppo più importante. La partita di Palermo sarà determinante e non possiamo pensare a null’altro che alla partita. Vi racconto come abbiamo salutato l’Empoli l’anno scorso: i contatti con altre squadre potevano anche essere iniziati prima, ma Sarri fece sapere che non voleva sapere nemmeno chi fossero queste squadre perché doveva finire il campionato. Al termine, fummo chiamati dal Napoli e la storia di Sarri parla più di ogni dichiarazione. Le distrazioni non sono consentite, finiremo il lavoro e poi ci occuperemo delle altre cose e il contratto viene dopo la fine del campionato.  C‘è modo e modo per parlare di fatturati. C’è chi lo usa, come noi, per far capire che i tifosi possono sognare anche se ci battiamo con la prima squadra in Italia. Se dopo un mese così difficoltoso siamo ancora lì, vuol dire che è stato fatto qualcosa di straordinario. Nel momento più delicato, i tifosi sono stati gli unici ad applaudire la squadra». 
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Il Mattino