Stipendi in nero dalla Nocerina: indagati Castaldo, Terracciano e Iovino

Stipendi in nero dalla Nocerina: indagati Castaldo, Terracciano e Iovino
AVELLINO - Stipendi in nero a calciatori, tecnici e dirigenti. Dall’ennesima bufera giudiziaria che ieri si è abbattuta sulla Nocerina ed ha portato all'emissione di...

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AVELLINO - Stipendi in nero a calciatori, tecnici e dirigenti. Dall’ennesima bufera giudiziaria che ieri si è abbattuta sulla Nocerina ed ha portato all'emissione di tre ordinanze di custodia cautelare per i fratelli Giovanni e Christian Citarella e del cognato di quest'ultimo Alfonso Faiella, sta emergendo un quadro inquietante in cui i pagamenti a nero rappresentano solo uno dei pilastri portanti del castello accusatorio. Nel caso in questione a far partire le indagini della finanza di Salerno, due anni fa, fu un calciatore della Nocerina che denunciò lo smarrimento di cinque assegni bancari per un totale di 55 mila euro emessi dalla società presieduta da Citarella. Quanto basta per far allungare la lente di ingrandimento della polizia tributaria sui conti della dirigenza molossa dal 2008 al 2012.


Alla fine nel registro degli indagati sono inevitabilmente finiti in 136, praticamente buona parte dei tesserati, dei tecnici e dei calciatori che sono transitati per la compagine rossonera. Tra questi figurano i nomi dell’irpino Bruno Iovino, direttore generale per 4 anni del club, e degli attuali giocatori biancoverdi Luigi Castaldo e Pietro Terracciano. Dai riscontri bancari è emerso che Bruno Iovino avrebbe incassato assegni riconducibili a Citarella per settemila euro, Castaldo per quarantamila e Terracciano per seimila. «Personalmente – ha commentato Iovino – non ho ricevuto alcuna comunicazione da parte della magistratura. Dovesse essere vero quello che anche io ho letto in queste ore, essendo stato per 4 anni il direttore generale del club, lo reputo un atto praticamente dovuto. In ogni caso sono tranquillo e spero quanto prima di poter essere ascoltato dai magistrati per chiarire la mia posizione». Nessuna dichiarazione ufficiale, invece, si è finora registrata da parte dei calciatori. Essendo l’indagine in fase embrionale e non essendo stata trasmessa alcuna informativa agli organi federali, dal punto di vista prettamente calcistico Castaldo e Terracciano non hanno per il momento nulla da temere. In passato, per casi analoghi acclarati solo a distanza di anni, sono al massimo scattate delle brevi squalifiche che sono oscillate tra le 2 e le 4 giornate.

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Il Mattino