Dieci e lode. Quel numero che Lorenzo non indossa nel Napoli, in Nazionale è il suo marchio stampato a fuoco. Dieci che nel calcio vuol dire qualità a tutta forza. E quando si parla di qualità, Roberto Mancini è il più infallibile dei segugi. Una sorta di sesto senso innato, certo, ma anche coltivano negli anni di calcio vissuto sempre alla ricerca del bello: da giocatore prima e da allenatore poi. 

Ecco perché con Insigne il feeling è sbocciato fin da subito. Il Mancio lo ha messo al centro del progetto della sua Italia con vista sull’Europeo. E ora? L’esordio dell’11 giugno si avvicina a passi lunghissimi e nell’ultima amichevole prima della Turchia Insigne si è fatto trovare pronto con un gol nel poker rifilato alla Repubblica Ceca. Inevitabili i soliti complimenti da parte del ct che a fine partita ha abbracciato forte Insigne con il cuore pieno di speranza in vista dell’Europeo. In questi anni di avvicinamento, infatti, Mancini si è coccolato Lorenzo come il prediletto dei suoi “figli” azzurri. Anche quando era intristito dalla gestione Anceotti, ci pensava il ct a farti tenere alto l’umore. Chiamate continue, parole di conforto e quelle sicurezze tecniche di cui aveva bisogno Lorenzo per restare sempre aggrappato al treno azzurro. Adesso verrà il momento di ricambiare la fiducia incassata in anticipo. A suon di gol, assist e prestazioni decisive: tutto quello che gli chiede Mancini, e sotto sotto si aspetta. Da 10 a 10.