Insigne, ADL riduce monte ingaggi e il Toronto è pronto all'assalto

Insigne, ADL riduce monte ingaggi e il Toronto è pronto all'assalto
Da una parte le esigenze finanziarie, dall'altra parte quelle sportive. Insigne, certo, è il caso più clamoroso. Ma non è l'unico nodo che sta per...

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Da una parte le esigenze finanziarie, dall'altra parte quelle sportive. Insigne, certo, è il caso più clamoroso. Ma non è l'unico nodo che sta per arrivare al pettine: al termine di questa stagione scadono i contratti anche di Malcuit, Ghoulam, Ospina e Mertens. Tutti e cinque incidono sul monte ingaggi (che supera ancora i 105 milioni di euro) per circa 32 milioni di euro. Ma non solo: nel 2023 arrivano a scadenza Ounas, Koulibaly, Meret e Fabian. Anche in questo caso, situazioni non semplici: il Napoli ha iniziato le trattative per il rinnovo per Meret (Pastorello è stato a Castel Volturno a inizio ottobre, l'offerta è per un prolungamento fino al 2026) e anche per Ounas, il fantasista algerino, a cui è stato offerto il rinnovo per altri 4 anni. Non è escluso che i due possano entro la fine dell'anno persino arrivare alla firma del prolungamento della loro permanenza al Napoli.



I casi sono differenti. Il Napoli per Mertens, che ha un ingaggio da 4 milioni a stagione, ha anche una opzione per il terzo anno che non farà scattare a queste condizioni economiche. In questo momento non c'è discussione, poi magari ad aprile le cose possono cambiare. È il miglior marcatore della storia degli azzurri, rinunciare a lui certamente non sarà facile: ma anche Hamsik a un certo punto ha preferito andare altrove. Difficile pensare a un Napoli senza Ospina: il colombiano guadagna 1,6 milioni a stagione e molto dipende anche dal gioco degli equilibri con Meret. In ogni caso, sul tavolo di Ospina non ci sono offerte. Né appuntamenti con il suo entourage. Andranno via, senza dubbi, Faouzi Ghoulam e Kevin Malcuit, con il terzino algerino che pesa con 8 milioni di euro a stagione dal 2017 mentre Malcuit prende 1,3 milioni netti all'anno. La strategia dei rinnovi per i due esterni in scadenza sembra definita.



De Laurentiis vuole portare a 70-80 milioni il monte degli stipendi. Ovviamente dando il maggior peso possibile agli incentivi, ovvero ai bonus legati ai risultati. Questa dinamica retributiva permette ai club d'ammortizzare i rischi e condividerli con i calciatori. E ciò aiuta a diluire l'imponente onere degli ingaggi. Insigne, che non ha solo la Mls e il Toronto alle calcagna, vuole uno stipendio base superiore agli attuali 4,6 milioni che percepisce dal 2017. Il Napoli non farà più un rinnovo a quelle cifre. I contratti d'oro dei giocatori sono solo un ricordo, c'è poco da fare. Chiaro che diverso può essere solo il discorso per Koulibaly: il Napoli non lo farà partire a zero, il suo cartellino vale almeno 70 milioni. È il calciatore che guadagna di più, ovvero 6 milioni. Quindi è evidente che qualcosa succederà da qui all'estate. De Laurentiis è convinto che bisogna ridurre drasticamente i costi, altrimenti si affonda. Accollandosi anche i rischi di impopolarità che la questione porterà con sé.

Chi ha il contratto lungo è Spalletti, legato al Napoli fino al 2024 (come il ds Giuntoli), quindi senza dubbio uno di quelli che vanno coinvolti in ogni scelta. Perché ci sono valutazioni economiche, ma anche sportive. Ed è chiaro che il tecnico che sta facendo volare il Napoli, in alcune questioni il suo parere dovrà dirlo. D'altronde, De Laurentiis ascolta, pesa e coinvolge. Eccome. Mertens ha rinnovato in piena pandemia proprio per insistenza di Rino Gattuso che sapeva dell'importanza di un leader come lui nello spogliatoio. E mancavano poche settimane alla scadenza del contratto. Non c'è da risanare i conti, ma c'è da fare attenzione. Perché la Champions e le sue uova d'oro vanno e vengono e il Napoli da due anni ne sta facendo a meno. E fronteggiare più di 100 milioni di ingaggi senza Champions non è qualcosa che non lascia traccia. Anzi, ne lascia eccome.

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Il Mattino