Inter-De Boer, tregua armata. Tre turni a Medel, Santon minacciato di morte

Inter-De Boer, tregua armata. Tre turni a Medel, Santon minacciato di morte
 De Boer-Inter, si naviga a vista. Chiamatela fiducia a tempo, subordinata a una vittoria nel turno infrasettimanale del Meazza contro il Torino, o conto alla rovescia prima...

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 De Boer-Inter, si naviga a vista. Chiamatela fiducia a tempo, subordinata a una vittoria nel turno infrasettimanale del Meazza contro il Torino, o conto alla rovescia prima dell’inevitabile, l’esonero, caldeggiato dall’ala italiana della società di Palazzo Saras, e a prescindere dal risultato coi granata. Ma, almeno fino a domani sera, Frank De Boer sarà ancora il tecnico dell’Inter (oggi sarà in confernza stampa ad Appiano).


A dispetto del terzo ko incassato nelle ultime 3 partite di campionato, il 6° in 12 gare ufficiali tra serie A ed Europa League, ieri il tecnico olandese è uscito, infatti, indenne dal doppio incontro ad Appiano con la dirigenza. Prima un summit, ad allenamento finito, con Zanetti, Ausilio e Gardini, quelli che spingono per un cambio immediato in panchina e a cui ha ribadito il concetto del «lavoro duro», già espresso nel post-partita di Bergamo, come antidoto anti-crisi. Poi, alle 17, 9 ore dopo il suo arrivo alla Pinetina per la seduta di Icardi e compagni in programma al mattino, un primo faccia a faccia con la proprietà cinese, rappresentata da Steven Zhang, sbarcato a Milano in mattinata per sincerarsi della situazione.

Il figlio del numero 1 di Suning ha trascorso parte della giornata in conference call con Nanchino, prima di sviscerare con De Boer il problema-squadra nelle 2 ore di colloquio ad Appiano e rinviare ogni discorso sul futuro a domani sera. O, al più tardi, a giovedì, quando tutta la dirigenza nerazzurra oltreconfine sarà a Milano per il consiglio d’amministrazione del giorno dopo. Oggi arriverà infatti, Yang Yang, vicedirettore generale di Suning e membro del CDA. Domani sarà la volta di Erick Thohir, primo sponsor dell’ex Ajax anche quando Mancini era sotto contratto, e del resto dei consiglieri nerazzurri con sede a Nanchino, Ren Jun, Mi Xin e Liu Jun, attesi in tribuna al Meazza. Ma la sensazione è che De Boer abbia già imboccato la via del non ritorno, lasciato a se stesso da società e giocatori, sempre più sfiduciati. A Bergamo in molti hanno dato, infatti, prova di non seguirlo più. E non è da escludere nulla, nemmeno un esonero a partita vinta con i granata, se la prestazione non sarà convincente. Per l’eventuale sostituzione molti i nomi al vaglio. Dagli italiani Pioli, Mandorlini, Guidolin e Reja, alle soluzioni Leonardo e Capello. Fino a Laurent Blanc, apprezzato da Suning e da Massimo Moratti, «ma non sarò certo io a districare questa situazione complicata- ha chiosato l’ex patron-. Non penso sia difficile capirlo, mi sembra che non abbia avuto il tempo per arrivare a certi risultati. Ma il momento è difficile».


TRE TURNI A MEDEL, MINACCE A SANTON Tre giornate di squalifica per Gary Medel. Non esattamente un fulmine a ciel sereno, ma l’Inter e Frank De Boer per l’impegno di domani sera, al Meazza, contro il Torino dovranno fare a meno del nazionale cileno, fermato dal giudice sportivo con tre turni di stop con la prova televisiva «per aver colpito violentemente al volto - si legge nella motivazione -, con un gesto repentino e volontario del braccio sinistro il calciatore Kurtic» in Atalanta-Inter, «gesto non visto dal direttore di gara», Doveri. Per Medel, quindi, niente Toro, Samp (domenica) e Crotone (il 6 novembre). E per De Boer problemi in mediana, senza l’unico centrocampista di copertura. Contro i granata, in preallarme Kondogbia, più di rottura rispetto a Brozovic (Gnoukouri terza scelta, out Melo) e in predicato di far coppia con Joao Mario. In avanti Candreva, Banega e Perisic a supporto di Icardi. Intanto minacce di morte shock sui social per il difensore Santon dopo il fallo da rigore provocato contro l’Atalanta. A difenderlo via Instagram la fidanzata Chloe: «Davide ama l’Inter: ma le minacce di morte sono oltre il limite».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino