Giuseppe Chiappella, il brontolone di Rogoredo, “naturalizzato” fiorentino, nei momenti difficili soleva dire «l’è burdega», è un...
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Quel 21 marzo 1971 fu un pomeriggio cupo e fangoso a San Siro. Chiappella, al terzo anno sulla panchina del Napoli, portò la squadra con Zoff, Ripari, Pogliana, Zurlini, Panzanato, Bianchi, Sormani, Juliano, Umile, Altafini, Improta a sfidare l’Inter per lo scudetto. Ventiduesima giornata: Milan 32, Inter 31, Napoli 29. All’andata il Napoli aveva vinto 2-1 con i gol di Pogliana e Ghio.
Stava vincendo anche a Milano. Colpo di testa di Juliano, respinta difettosa di Lido Vieri, gol di Altafini (40’). Per giunta, Gonella espelleva Burgnich per un fallo su Umile (44’). Napoli in superiorità numerica nella ripresa mentre calava la nebbia.
Nell’intervallo, Sandro Mazzola si precipitò nello spogliatoio dell’arbitro. «Gonella, lei sta favorendo il Napoli, si dia una regolata perché qui finisce male» urlò.
La partita si capovolse. Gonella assegnò un rigore all’Inter per un fallo discutibile di Panzanato su Mazzola (che forse se l’era cercato). Bonimba batté un rigore irregolare fermandosi a metà corsa (55’) e raddoppiò in acrobazia di testa (58’). Il Napoli fu tagliato fuori dalla corsa scudetto. Classifica finale: Inter campione d’Italia 46, Milan 42, Napoli 39.
Rimasero famose le frasi di Chiappella. «Abbiamo segnato troppo presto». «Giocare in undici contro dieci è sempre difficile». Peppone Chiappella è scomparso nel 2009 a 85 anni. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino