Inter, Moratti: «19 scudetti e non 20? Senza tutto quello che sappiamo ne avremmo già 25». Poi esalta Inzaghi e Barella

L'ex presidente nerazzurro senza mezze misure dopo le provocazioni sul numero di titoli

Nella notte di Milano è esplosa la festa nerazzurra dopo la vittoria del 20esimo scudetto. Un titolo arrivato nel match più importante, il derby contro il Milan, per...

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Nella notte di Milano è esplosa la festa nerazzurra dopo la vittoria del 20esimo scudetto. Un titolo arrivato nel match più importante, il derby contro il Milan, per di più fuori casa. L'Inter conquista la seconda stella e scrive un pezzo di storia. Anche l'ex presidente (il più vincente del club con 17 trofei) Massimo Moratti ha celebrato il successo della squadra di Simone Inzaghi.

Le parole di Massimo Moratti

C'è chi sottolinea come gli scudetti dell'Inter siano in realtà 'solo' 19 per via dell’assegnazione a tavolino di quello del 2006. Massimo Moratti ha risposto alle provocazioni durante un'intervista alla Gazzetta dello Sport: «Senza tutto quello che sappiamo saremmo già a quota 25  La prima stella è arrivata in un momento di grandi vittorie, alzare trofei era abbastanza un’abitudine, ma ci sono dei cicli e vincere dieci scudetti non è facile. Se poi non ci fosse stata la Juve ci saremmo arrivati prima». Moratti ha proseguito sulla vittoria del titolo nel derby: «Vincere la seconda stella nel derby è bellissimo, è una partita sempre speciale. Il match dell’andata aveva insegnato che se l’Inter gioca da Inter non c’è partita. È stata una gran bella cosa arrivare alla seconda stella prima di loro».

Lo storico presidente nerazzurro ha esaltato il lavoro di Simone Inzaghi: «Per come sta in campo, questa Inter è abbastanza unica. Ti diverte sempre, non regala un calcio lento e noioso come fanno altre. È una stagione molto positiva. La seconda stella al termine di un campionato dominato mitiga la delusione della Champions, competizione crudele in cui si può andar fuori per un nulla. Delusioni che bisogna accettare. Pensiamo al City che col Real ha attaccato per 120 minuti ed è uscito». Poi prosegue: «Uomo simbolo? Direi Barella. Forse anche perché è il primo che viene in mente, essendo ovunque in campo. Ma è davvero di tutti, Dimarco è l’interismo fatto persona, Calhanoglu e Mkhitaryan hanno fatto una stagione stupenda, Lautaro che è una forza della natura». Moratti ha segnato parte del percorso che oggi ha portato l'Inter a mettere in bacheca il 20esimo titolo: «Essendo una somma di scudetti, mi fa piacere aver contribuito».

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Il Mattino