Partono a Toronto gli Invictus Game. Paglia: «Facciamoci onore»

Partono a Toronto gli Invictus Game. Paglia: «Facciamoci onore»
L'Italia, rappresentata dal Gruppo Sportivo Paralimpico Difesa, parteciperà  alla terza edizione degli Invictus Games 2017 che avrà inizio oggi 23...

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L'Italia, rappresentata dal Gruppo Sportivo Paralimpico Difesa, parteciperà  alla terza edizione degli Invictus Games 2017 che avrà inizio oggi 23 settembre. I  Giochi militari paralimpici, fortemente voluti dal principe Harry, organizzati dalla  Royal Fondation e dalla Help for Heroe, nascono nel 2014 con la prima edizione a Londra. A Toronto sono coinvolte 17 Nazioni 550 atleti.  Gli atleti interessati sono 15 che si cimenteranno in: nuoto, rowing, golf, atletica, tiro con l’arco, rugby in carrozzina, sitting volley. Per il principe Harry lo scopo cardine degli Invictus Games è quello di fare qualcosa di concreto per i militari che hanno subito gravi menomazioni servendo il proprio Paese, di dare supporto a loro  e ai loro familiari.


Incitando gli atleti a dare il massimo e ad essere sempre se stessi, il capitano della squadra, il tenente colonnello Gianfranco Paglia ha dichiarato: «Nella vostra vita avete già dimostrato quanto valete ed essere qui è una vittoria. Non importa quante medaglie ancora riuscirete a conquistare ma ciò che conta è come lavorerete e cosa riuscirete a trasmettere continuando a servire e rappresentare il nostro Paese in un modo diverso, non solo indossando l’uniforme ma anche in tuta ginnica».

In Canada sono coinvolte 17 Nazioni tra cuicui Stati Uniti, Inghilterra, Olanda, Afghanistan, Estonia, Canada, Australia, Italia, Romania, Ucraina  e 550 competitor.

Negli ultimi anni gli atleti del team italiano hanno fatto esperienza in competizioni nazionali e internazionali e si sono allenati duramente grazie al prezioso contributo del Comitato Internazionale Paralimpico (CIP), con cui la Difesa nel 2014 ha siglato un protocollo d’intesa, per promuovere e diffondere la pratica dello sport in favore dei militari affetti da disabilità.

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Il Mattino