Immobile d'Italia che non molla mai: via le ombre di Belotti e Raspadori

Immobile d'Italia che non molla mai: via le ombre di Belotti e Raspadori
Il peso delle ombre di Belotti e Raspadori non lo ha avvertito. E, se lo ha avvertito, ha fatto finta di niente e ha risposto nell'unico modo che conosce: con i gol, due nelle...

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Il peso delle ombre di Belotti e Raspadori non lo ha avvertito. E, se lo ha avvertito, ha fatto finta di niente e ha risposto nell'unico modo che conosce: con i gol, due nelle prime due partite dell'Europeo. Così Immobile ha chiarito gli eventuali dubbi del ct Mancini: il posto da prima punta nel tridente meridionale, completato da Insigne e Berardi, è suo. Le difficoltà non hanno mai avvilito il ragazzo di Torre Annunziata. Quando a 17 anni, dopo una serie impressionante di gol nelle giovanili del Sorrento, venne acquistato dalla Juve per 80mila euro il suo destino sembrava segnato. La vittoria di due edizioni del Torneo di Viareggio, il debutto in A a 19 anni con la maglia bianconera. Ma arrivò il primo stop, due anni anonimi a Siena e Grosseto prima di esplodere con Zeman a Pescara e diventare capocannoniere due anni dopo a Torino. Sfortunato il doppio salto all'estero (Borussia Dortmund e Siviglia), prima di diventare il simbolo della Lazio, con 150 gol in 219 partite.

Può avere mai timore della concorrenza, a trentun anni, un attaccante che ha vinto tre volte il titolo di capocannoniere (una con il Torino e due con la Lazio), oltre alla Scarpa d'oro 2020, dopo aver raggiunto i 39 gol nella drammatica stagione della pandemia? Il sito Theatletic.com, prima della Coppa, ha definito Ciro «l'attaccante più sottovalutato», esponendo i suoi numeri. Mancini, all'inizio della sua gestione, era arrivato a immaginare una resurrezione calcistica di Balotelli. Mario ha fatto male anche in B col Monza, mentre Ciro è il Ciro d'Italia, il bomber azzurro che sogna di vincere l'Europeo prima di intraprendere l'avventura con Sarri, l'allenatore che ne esalterà ulteriormente il gioco nella Lazio. Il contratto scade nel 2025, la posizione sembra blindata a meno che non arrivi sul tavolo di Lotito - dopo un eccellente torneo - la proposta di un top club straniero. Segnali da altre società di serie A non ve ne sono stati recentemente. Anni fa Moggi rivelò che il Napoli avrebbe potuto prendere con 8 milioni Immobile. Si sarebbe formato un grande tandem con Insigne, l'amico del cuore di Ciro.



L'Europa non è stata troppo fortunata per Immobile, le esperienze in Germania e in Spagnaparentesi ininfluenti. La soddisfazione, a proposito di Europa, è vedere adesso i bookmakers inglesi scommettere su Ciro capocannoniere della Coppa: gli assegnano le stesse chance di Lukaku e Cristiano Ronaldo. All'Europeo si è presentato dopo la meno brillante delle sue stagioni laziali, in cui ha tuttavia firmato 25 reti. La sua immagine cresce. Un brand internazionale che ha radici napoletane, Carpisa, ha scelto Immobile - seguito dai suoi procuratori e da Simone Ricciardelli - come testimonial per la nuova linea di valigie. Spiega il Ceo del marchio, Gianluigi Cimmino: «Ciro è la sintesi dei valori della ripartenza: il coraggio, la tenacia, la resistenza alle difficoltà. Temevamo che il viaggio si fosse interrotto dopo la pandemia e invece continua. E la Nazionale, con Immobile, ci fa rivivere notti magiche: avevamo bisogno di sognare». E il viaggio continua, aspettando di fare le valigie per Londra. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino