Jury Chechi dimenticato dalla Fgi: niente invito e lui risponde così

Jury Chechi 'dimenticato' dalla Federazione Ginnastica: niente invito per i 150 anni. E lui risponde così
La Federazione italiana di ginnastica festeggia 150 anni di storia: un traguardo che sarà tagliato a marzo, ma di cui si è avuto nei giorni scorsi un antipasto delle...

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La Federazione italiana di ginnastica festeggia 150 anni di storia: un traguardo che sarà tagliato a marzo, ma di cui si è avuto nei giorni scorsi un antipasto delle celebrazioni, che inizieranno ufficialmente il 1° aprile a Venezia.


Ma tra gli invitati, spiccava un'assenza: quella di Jury Chechi, il ‘Signore degli Anelli’, oro olimpico ad Atlanta ’96 e uno dei simboli della ginnastica azzurra negli ultimi 25 anni. Venerdì, alla cerimonia presso il Salone d’Onore del Coni, lui non c’era: «Auguri alla Fgi, non sono stato invitato e mi spiace - ha scritto sul suo profilo Twitter - Immodestamente forse… Ma penso di aver dato un buon contributo anche io. Vabè… Ci vedremo ai prossimi 150!».



Chechi, che trionfò ai Giochi di Atlanta, vinse anche un bronzo ad Atene 2004, dove fu portabandiera azzurro, e in carriera si è portato a casa anche 4 titoli europei e 5 mondiali. «La storia del nostro paese è stata sempre accompagnata da quella della Federginnastica. La ginnastica è sempre stata avanti, è la base di ogni disciplina. Davanti a me ci sono dei giganti, siamo onorati dei successi raggiunti dai nostri ginnasti», aveva evidenziato il presidente del Coni, Giovanni Malagò.

E dire che invece il presidente della Fgi, Gherardo Tecchi, aveva parlato anche di lui: «La nostra è una storia che abbraccia tutto lo sport italiano, parte dai più giovani fino ad arrivare ai grandi campioni: da Franco Menichelli a Jury Chechi e Igor Cassina fino ai nostri atleti che competeranno per arrivare a Tokyo 2020. Se riusciranno a vincere tutte le medaglie vinte ai Giochi Olimpici del 1964, saremo tutti felicissimi», aveva sottolineato. «Abbiamo 1300 società e 150 mila iscritti, siamo in continua crescita e non ci accontentiamo».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino