Juve, un mese e nove partite per provare a centrare uno storico triplete

Juve, un mese e nove partite per provare a centrare uno storico triplete
Il Triplete in nove mosse. La Juve si è data 38 giorni (e 9 partite) per entrare nella leggenda, conquistando un en plein per lei senza precedenti. Domani a Bergamo...

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Il Triplete in nove mosse. La Juve si è data 38 giorni (e 9 partite) per entrare nella leggenda, conquistando un en plein per lei senza precedenti. Domani a Bergamo comincia l'ultimo tour de force di una stagione da allungare fino alla finale di Champions del 3 giugno a Cardiff: in questo caso, la finale di Coppa Italia contro la Lazio verrebbe anticipata dal 2 giugno al 17 maggio. Molto si deciderà nei 16 giorni del trittico Atalanta-Torino-Roma, intervallato dalle semifinali contro il Monaco.


«Non abbiamo ancora vinto niente», ripete sempre Allegri, che domani a Bergamo schiererà otto-nove titolari, rimandando il turnover al derby contro il Torino. Ma con altri 8 punti il sesto scudetto consecutivo è matematico, indipendentemente dalla Roma, chiamata a superare Lazio (domenica) e Milan per coltivare qualche speranza nello scontro diretto del 14 maggio all'Olimpico.

Conquistata la terza finale di Coppa Italia negli ultimi tre anni (Conte ne centrò una sola, e la perse), Allegri studia il suo terzo double consecutivo e intanto vede la seconda finale di Champions in tre stagioni. Per lo storico tris, alla Signora potrebbero bastare due pareggi in Champions (1-1 a Monaco e 0-0 a Torino, ad esempio), nonché dei rigori ben tirati nelle due finalissime di Roma e Cardiff. Il tutto, con buona pace delle profezie di Conte nel 2014, convinto che sarebbero serviti «anni e anni» prima di vedere la Juve a certi livelli, perché «non si può andare con dieci euro in un ristorante da cento». A proposito di spese, a Bergamo l'ad Marotta proverà ad anticipare a giugno l'arrivo di Caldara, già prenotato per il 2018, e intanto sonderà Conti, in lizza con De Sciglio e il monegasco Sidibé per ringiovanire la fascia di Lichtsteiner e Dani Alves.


Ma del Monaco interessano anche gli esterni offensivi Lemar e Bernardo Silva, ideali per puntellare il 4-2-3-1 di Allegri. Tornando a Conte, ecco una sua risentita precisazione: «Non ho mai detto che vincere la Premier con il Chelsea varrebbe più dei tre scudetti alla Juve. Mai fatto paragoni e mai ne farò. C'è chi si diverte a infangarmi. Sono infuriato!». I suoi tanti ex fedelissimi, invece, sono sempre più Allegri. E sognano un Triplete che sembra alla portata.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino