Koulibaly, De Laurentiis rinuncia al lodo per l'ammutinamento

Koulibaly, De Laurentiis rinuncia al lodo per l'ammutinamento
Inviato a Castel di Sangro  Un addio pieno di sospiri quello tra Napoli e Kalidou Koulibaly. E poiché tutti hanno...

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Inviato a Castel di Sangro 

Un addio pieno di sospiri quello tra Napoli e Kalidou Koulibaly. E poiché tutti hanno voglia di conservare un bel ricordo, l'uno dell'altro, ecco che il Napoli rinuncia al giudizio per l'ammutinamento del 5 aprile del 2019, quando la squadra rifiutò di raggiungere il ritiro di Castel Volturno, dove invece si precipitarono Carlo Ancelotti e il suo staff. Non una cifra di poco conto: perché la richiesta di multa che il Napoli aveva avanzato per il difensore senegalese, ora al Chelsea, era di 222 mila euro, ovvero il 25 per cento del suo stipendio lordo mensile. Non il massimo della richiesta, perché Koulibaly non veniva considerato a capo delle cosiddetta rivolta. In questi giorni gli staff legali del difensore e del Napoli stanno definendo la rinuncia, ma De Laurentiis ha dato indicazioni precise: una specie di sanatoria, anche a testimonianza che la separazione da Koulibaly è stata, certo, dolorosa, ma praticamente condivisa. E senza che volassero stracci. 40 milioni di euro al Napoli e 9,5 milioni al capitano della nazionale campione d'Africa. E in più anche il fatto che non dovrà più rispondere in tribunale alla rivolta post-Salisburgo.

La questione delle multe si trascina da quasi tre anni. Il Napoli, sia pur con ruoli e responsabilità differenti, è riuscita ad aver ragione nei tre soli lodi intrapresi fino ad adesso dal club azzurro, ovvero quelli con Hysaj, Maksimovic e Allan, tutti iniziati dopo la loro partenza. Per Allan, per esempio, nonostante la cessione all'Everton, il Napoli decise di procedere lo stesso. E il collegio arbitrale, con riferimento al brasiliano, accolse la proposta di multa di 170mila euro per l'ex Napoli. Vennero ritenute valide le due contestazioni mosse dal presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. La partecipazione alla rivolta dei giocatori e il suo violento alterco negli spogliatoi con il vicepresidente, Eduardo De Laurentiis. 

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Il Mattino