Kvaratskhelia, un'altra perla: «Tre punti nel sacco, avanti così»

Kvaratskhelia, un'altra perla: «Tre punti nel sacco, avanti così»
Tutto gira tra il minuto 36 e 37 del primo tempo. Khvicha Kvaratskhelia sembra uno dei pochissimi, per non dire l'unico, a non essere entrato in partita. Anticipato...

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Tutto gira tra il minuto 36 e 37 del primo tempo. Khvicha Kvaratskhelia sembra uno dei pochissimi, per non dire l'unico, a non essere entrato in partita. Anticipato sistematicamente da Djidji, mai uno spunto, mai un'iniziativa e un errore su tutti, lo stesso commesso anche da Politano sulla fascia opposta: troppo alti, fermi sulla linea di centrocampo, con poco supporto nella fase passiva. All'ennesimo pallone gestito male, Spalletti si alza dalla panchina rivolgendosi al georgiano, il senso della mimica è più o meno questo: ti devo sostituire?

La fortuna però è dalla sua parte, perché un po' l'assist delizioso di Zielinski e un po' il rimpallo favorevole, gli aprono un'autostrada verso Milinkovic-Savic: Kvara impreziosisce la sua galoppata da cavallo sbizzarrito con un diagonale che vale la sua quinta rete stagionale, tutte in campionato e su azione, e il secondo posto nella classifica dei bomber del campionato. «Tre punti nel sacco. Andiamo avanti ragazzi»: il suo commento social non ha bisogno di interpreti per essere decifrato al meglio. È contento, un attaccante lo è sempre quando fa gol, ma a leggere bene le parole e i suoi atteggiamenti in campo, sa che poteva andare ancora meglio. Dichiarazioni di Spalletti a parte, che lo ha elogiato nel post-gara, non è che la sua partita sia stata stratosferica, come invece lo sono state altre: la reazione al gol è stata di rabbia prima e di esultanza poi, il pugno sbattuto a terra, poi l'abbraccio di tifosi e compagni. Sapeva, più degli altri, che quella mezzora iniziale non era stata impeccabile, indisciplinata tatticamente, corretta in seguito da una ripresa giocata immergendosi nel sacrificio e nella dedizione al gioco di squadra.

E anche ieri non c'era Osimhen, uno che per dirla alla Di Lorenzo «ci manca molto ma Simeone e Raspadori ci stanno dando una grandissima mano. Il lavoro della società è stato notevole, è presto però per dire che ne stiamo raccogliendo i frutti: siamo solo all'inizio, il cammino è lungo, così come sarà lunga la sosta per il Mondiale. In questa stagione a volte siamo partiti a rilento ma stiamo migliorando, iniziare con il piglio adatto davanti al nostro pubblico è fondamentale, trascina la gente».

Non era facile riprendere il ritmo dopo la sosta, il Napoli c'è riuscito, e anche questo è un segnale importante per il capitano azzurro: «Sono rimasti in pochi a lavorare in sede e la prima gara dopo una sosta non è mai facile per nessuno. Devo dire però che già dai primi allenamenti in gruppo ho visto la squadra vogliosa e determinata, lo spirito è stato quello giusto. Altrimenti non avremmo giocato una grande partita e non avremmo ottenuto una vittoria importante: siamo contenti per il primo posto e ce lo godiamo».

Sotto con la Champions adesso. «Altro match fondamentale, contro un avversario di prestigio, in uno stadio difficile e caldo. Sarà una tappa quasi fondamentale per il Napoli perché potrebbe avvicinarci alla qualificazione dopo appena tre turni, bisognerà affrontarla e prepararla nel modo migliore. Come cioè ci chiede Spalletti, con lo stesso spirito sia in casa che fuori». Quello spirito condiviso da tutto lo spogliatoio e postato da Politano, uscito affaticato dal campo ma non pare in dubbio per la trasferta di Champions: «Un'altra partita esaltante, un'altra partita da Napoli. E continuiamo a guardare avanti». Elogi da Kim a Spalletti: «Sono molto contento di giocare nel Napoli perché è un grande club e la squadra dei sogni. Spalletti è un allenatore incredibile grazie a lui sto crescendo molto nei movimenti difensivi e imparando molto». 

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Il Mattino