Kvaratskhelia, la carica dei tifosi dalla Georgia: «Ora Napoli è casa nostra»

«Pazzi di Napoli, ci hanno regalato buoni sconto per la pizza»

Il gruppo di tifose dalla Georgia
Erano in duecento, anche domenica per la gara contro l'Inter. I tifosi georgiani arrivati a Napoli per seguire la partita del loro idolo e connazionale Khvicha Kvaratskhelia....

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Erano in duecento, anche domenica per la gara contro l'Inter. I tifosi georgiani arrivati a Napoli per seguire la partita del loro idolo e connazionale Khvicha Kvaratskhelia. Sono arrivati sabato sera con il charter organizzato dalla Crocoairways, società che si occupa di tutto: dal volo all'hotel, fino ai biglietti per il Maradona. Perché il piatto forte è ovviamente la partita. Le seguono dall'inizio della stagione e a Fuorigrotta oramai si sentono a casa. Perfino Kvara li ha voluti ringraziare postando sui social una foto dello spicchio del settore del Maradona con i tifosi georgiani.

«Ho visto Kvara giocare per la prima volta a 14 anni ed ora provo un grande senso di orgoglio quando vedo che è a questo livello», racconta Nugo Otinashvili che domenica era in tribuna. «Guardarlo giocare ti fa innamorare ancora di più di uno sport che già ami da tempo». Ma non è tutto, perché la sinergia che si è creata tra i tifosi georgiani e i napoletani è davvero unico. «Sono rimasto colpito dal grande amore dei napoletani», spiega Roin Phutkaradze. «Durante questi giorni a Napoli ho camminato per le strade con grande orgoglio ed ero veramente felice di rappresentare la nazione di Kvara. I fan di Kvara sono fuori dal normale. Non posso far altro che ringraziare Kvara e Napoli per tutto questo». Insomma, un legame fortissimo tra due popoli uniti da un solo calciatore. «I napoletani ti fanno sentire a casa. In ogni parola, segno o espressione del volto puoi notare che hanno qualcosa in comune con noi», aggiunge Nugo Otinashvili. «Probabilmente non dimenticherò mai le emozioni vissute al momento in cui i napoletani ci hanno visto con le bandiere della Georgia», dice ancora emozionata Elene Vardidze. «Dopo la gara tantissimi tifosi ci hanno fermato per strada per chiederci una foto o per scambiare le nostre bandiere con quelle del Napoli. Addirittura ci hanno regalato dei buoni sconto per mangiare la pizza non appena hanno capito che venivamo dalla Georgia come Kvara».

A diventare «napoletane» di adozione sono anche Mariam Gogitidze e Tea Dadiani che si occupano del viaggio e dell'organizzazione di tutto il gruppo. «Crocoairways è come una grande famiglia e badiamo a ogni minimo dettaglio: dal viaggio a quello che c'è attorno. È una festa fatta di canti balli e ovviamente divertimento», spiega Mariam che ha accompagnato i 200 georgiani allo stadio in occasione della gara del Napoli contro l'Inter. «Essendo una persona appassionata di viaggi e sport, mi sento molto onorato di far parte di questo progetto. Essere in grado di facilitare l'organizzazione di viaggio e pernottamento per i tifosi che sono desiderosi di supportare la loro squadra e allo stesso tempo vivere l'esperienza della cultura di Napoli è molto appagante», aggiunge Tea. 

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Il Mattino